Incontri d’arte al Parco d’arte Alt Art
Incontraiamoci con… Arte” è una rassegna, curata dal critico Gianfranco Labrosciano con la collaborazione dell’Associazione Alt Art, che intende divulgare l’importanza e la bellezza dell’arte in tutte le sue espressioni attraverso la parola ed il confronto su tematiche di carattere essenzialmente generali, ma fondamentali per comprendere lo spirito di ogni di noi ed il rapporto con l’altro, una relazione su cui spesso gioca la dialettica artistica.
Per l’occasione il Parco d’arte Alt Art diviene un salotto culturale, un luogo in cui incontrarsi per confrontarsi sulla tematica dell’arte e le sue sfaccettature, anche sociali e politiche grazie alla presenza di artisti, scrittori e personaggi di notevole spessore. Ad ogni incontro, inoltre, è associata una mostra o la presentazione di un libro. Il prossimo appuntamento è per domani, domenica 22 novembre alle ore 17.00 per discutere di “La concreta irrealtà della Poesia”.
Il tema scelto ha per epicentro la poesia come atto estetico fondamentale che non pare vivere nel nostro tempo il giusto riconoscimento e la giusta funzione educativa che le compete e per cui è giusto chiedersi se sia una componente astratta o piuttosto un elemento concreto da tutelare e sviluppare per la salvaguardia e la conservazione della società moderna.
Ad intervenire il poeta Rocco Taliano Grasso, l’artista Caterina Barletta e la poetessa Griselda Doka; nel corso della serata, inoltre, si presenti presenteranno i loro ultimi lavolri, rispettivamente “La fiaccola di Ewald" di Rocco T. Grasso (Edizione LietoColle) “Il Vento di Agapao” di C.Barletta (edizioni.Acquaviva) e “Solo brevi domande esiliate” di Griselda Doka (Edizione Fara) .
Ogni incontro della rassegna, inoltre, dà spazio all’arte visiva e, l’artista di Cotronei Caterina Barletta sarà altresì presente con una personale attraverso la quale presenta uno spaccato significativo della sua produzione estetica. La sua arte si manifesta con tutta l’immediatezza espressiva dell’afflato emotivo che la sottende, e si stempera nella tela, laddove la sua parola si distende sulla pagina, in un impianto informale guizzante e rapido, con un gesto che però non è svagato e casuale ma tende a ripetersi come elemento molecolare di una struttura sempre coerente e autonoma, linguisticamente definita.