Avviato progetto emporio “Libera la cicogna”
Alla presenza di monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, del direttore della Caritas, don Nino Pangallo di autorità religiose, politiche e militari, rappresentanti di Caritas parrocchiali, imprenditori ed associazioni è stato presentato, presso l'Auditorium Santa Maria della Neve di Riparo, il progetto "l'emporio libera la cicogna". La serata è stata introdotta dalla proiezione di un video che ha richiamato l'attenzione sull'importanza della tutela dell'ambiente, del territorio e sul ruolo fondamentale che l'acqua ha nella vita di ogni uomo.
L'acqua, come scrive Papa Francesco in Laudato sii, è “un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone e l'’acqua potabile e pulita rappresenta una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana”, l'elemento acqua quindi per promuovere la vita, perchè l'acqua è vita e sulla vita - vogliamo investire - questo quanto ribadito, da Don Nino Russo- Direttore dell'Emporio della solidarietà Genezareth un Riparo per la crisi" nell'introduzione dei lavori.
“L'emporio Genezareth - dichiara Don Nino Russo - è nato con lo scopo dare concretezza alla solidarietà" non solo con l'aiuto alimentare, ma con la valorizzazione delle relazioni, con l'accoglienza e l'ascolto; da queste esperienze nasce l'idea del progetto "libera la cicogna": alcune giovani mamme avevano ipotizzato di non far nascere il terzo e/o il quarto figlio, la garanzia di un accompagnamento e di un aiuto materiale da parte della struttura e di altre associazioni, consente oggi di avere splendidi bambini, inoltre, leggendo le statistiche sulla natalità nei prossimi anni in Italia, lo scenario dei prossimi anni appare piuttosto tragico infatti secondo studi recenti la perdita di popolazione interesserà da qui al 2065 tutte le classi di età più giovani del Mezzogiorno, con una conseguente erosione della base della piramide dell’età, ed un rigonfiamento al vertice che di fatto provocherebbe una sorta di ”rovesciamento della piramide” stessa rispetto a quella del Centro-Nord. La popolazione del Mezzogiorno si ridurrà complessivamente al 27,3% di quella nazionale, a fronte dell’attuale 34,3%.
La mancanza di figli non è attribuibile alla scarsità di soldi, alla crisi economica, i Paesi più poveri hanno un tasso di natalità molto alta, ed è evidente che gli aspetti di criticità sul calo delle nascite, non sono del tutto imputabili alla crisi economica, ma ad "una generazione bloccata" , scoraggiata che ha paura del futuro, che non è aperta alla vita, non solo quella nascente, uno scenario che rischia anche di impoverire le relazioni sociali, di non garantire forme di efficaci di solidarietà, mettendo seriamente in discussione, non solo la famiglia, ma la stessa umanità. Inoltre in questi anni all'emporio, ci siamo accorti che anche i poveri sono "turbati" dal consumismo, dalle pubblicità che condizionano le nostre vite, è quindi importante un impegno costante e capillare per cambiare questa mentalità e per ridare dignità e libertà. Don Nino si è anche soffermato sul problema del gioco d'azzardo, che non risparmia pensionati e poveri.
L'emporio e la Caritas, intendono con il progetto libera la cicogna promuovere un'iniziativa per ripartire proprio dalla famiglia, per dare un segnale positivo, il progetto è una provocazione ed in punti principali sui quali verte sono: mettere in comunicazione chi non può avere figli ma li vorrebbe con chi li può avere ed ha paura a causa della crisi economica e della difficoltà a mantenerli; far investire nella vita per uscire dalla crisi di valori; offrire la spesa per due anni a tutte le famiglie che accolgono il terzo ed il quarto figlio ;stipulare protocolli di intesa con consultori, medici specialisti, associazioni e con le istituzioni per garantire consulenze e servizi a tutela della gravidanza e dei bambini;
Favorire tramite l'attivo coinvolgimento di tutti gli attori locali la creazione di una rete di solidarietà a sostegno delle famiglie; possibilità per i benefattori di adottare una famiglia; promuovere la testimonianza della solidarietà nella comunità, in forme consone ai tempi e alle necessità, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace. Realizzare un'esperienza pilota per la città di Reggio Calabria, trasferibile nella realtà calabrese ed in altre parti del Paese. Sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della solidarietà e della gratuità; valorizzare il ruolo della famiglia, caposaldo; sociale e fondamento di sviluppo per le future generazioni; uscire dallo scoraggiamento e dalla paura creando una mentalità nuova, ristabilire le relazioni.
L'intento - ha concluso Don Nino Russo- è quello di aiutare le famiglie ad avere fiducia, i bambini sono "nostri" sono il nostro futuro, dobbiamo mettere al primo posto la famiglia, e le cicogne devono aiutarci a salvaguardare la vita che deve essere "infettata" dall'amore e dalla gioia che una famiglia sa donare”.
L'emporio Genezareth nato su intuizione del Centro di ascolto Ferro e della Caritas diocesana ha tra i suoi obiettivi: accogliere ed ascoltare le persone in difficoltà; ridare dignità alle persone in difficoltà sostenendole ad essere soggetti attivi invece che assumere un atteggiamento di passività di fronte alle difficoltà; rendere autonome e consapevoli le scelte d'acquisto; ridurre lo spreco alimentare; sensibilizzare ad un consumo responsabile e solidale; educare ad uno stile di vita improntato ad un consumo responsabile, alla riduzione dello spreco alimentare, sostenendo chi vive un momento difficile, facendo leva sulle risorse e sulle capacità di ciascuno con l'accoglienza, l'ascolto e la condivisione, aiutando ad aumentare il proprio livello di empowerment, cioè di "potere" in modo attivo e positivo piuttosto che ricadere in un atteggiamento di passività e di conseguente assistenzialismo di fronte alle difficoltà.
Diffondere valori etici, innescando un’economia solidale che pone la gratuità e il dare, al centro del suo operato, inserendosi negli spazi lasciati vuoti dal sistema di welfare; creare una "rete solidale virtuosa" tra imprenditori, associazioni ed istituzioni, per cercare insieme formule, strumenti e mezzi per favorire il reinserimento dei soggetti in stato di disagio tutelandone la loro dignità.
I servizi dell'emporio sono riservati ai nuclei familiari, italiani e stranieri, con presenza di minori residenti e/o domiciliati nel Comune e comunque nell'ambito della Diocesi Reggio Calabria Bova che versino in condizione di reale difficoltà e disagio familiare, lavorativo, economico e/o sociale. Gli utenti accreditati sono in maggioranza italiani ,famiglie normali che sino a ieri avevano un lavoro, che oggi si ritrovano in situazione di disagio, ognuno rappresenta una storia, spesso drammatica, di vita vissuta di sogni al momento svaniti. Attualmente usufruiscono dei servizi circa 1850 persone delle quali 175 di età compresa tra 0 e 5 anni,
L'accesso avviene tramite il Centro di ascolto diocesano Mons. Ferro e con i centri d' ascolto delle parrocchie e/o delle associazioni che aderiscono al progetto, tramite apposita domanda e documentazione che verrà richiesta in fase di colloquio. La selezione per l'accesso all'emporio è piuttosto rigida. Il modello ISEE completa l'iter, ma non è il principale indicatore. L'ascolto, il coinvolgimento delle caritas parrocchiali sono invece gli elementi che caratterizzano l'accesso all'emporio- in alcuni casi sono previste anche delle visite domiciliari. Tale scelta è finalizzata ad evitare l'accesso a persone che non hanno reale bisogno (ad esempio lavoratori in nero, con modello ISEE a zero). Una volta accreditati, verrà rilasciata una card a punti che consentirà di poter usufruire dei servizi offerti. Inoltre all'emporio sono offerti i servizi di consulenza medico e legale.
L'approvvigionamento dell'emporio avviene attraverso una molteplicità di canali, tra cui: collette alimentari; aiuto e sostegno economico da parte della Caritas diocesana; donazioni di privati cittadini e della comunità; ma anche del soggetto gestore e dei partner di progetto, da associazioni di categoria, sindacati; serate di beneficenza, mercatini, attività ludiche ricreative, presentazioni di libri, teatro, serate in pizzeria ed altre attività simili; una rete di imprenditori locali: abbiamo creato un pool di imprese solidali che sostengono costantemente il progetto con contributi sia in denaro che in viveri; l’iniziativa "adotta una famiglia": chiunque può investire in solidarietà con una spesa minima per completare l'acquisto di prodotti difficilmente reperibili con le donazioni e le collette.
L'emporio non è invece sostenuto dagli Enti locali.
Le prospettive dell'emporio sono a breve e lungo termine sono: coinvolgere gli Enti e le istituzioni locali con sottoscrizioni di protocolli di intesa e partenariato; sensibilizzare, stimolare e coinvolgere i ragazzi delle scuole sul tema della sobrietà, di nuovi stili di vita, proponendo un aspetto formativo, ma anche di coinvolgimento attivo attraverso un percorso di volontariato all’emporio; rafforzare e migliorare tutte le iniziative che già stanno rendendo concreta la solidarietà tra le quali il reclutamento di altri volontari; divenire, attraverso la testimonianza, un modello da seguire che aiuti la nostra città ad adottare nuovi stili di vita sostenibili nel rispetto della promozione della persona e della sua dignità”.
Il gruppo di monitoraggio e valutazione è l'organo che assicura il monitoraggio interno e l'indirizzo strategico delle varie attività, verifica l'efficacia complessiva ed il raggiungimento degli obiettivi previsti, focalizzando l'attenzione sui cambiamenti a breve e medio termine necessari e la soluzione ai problemi che si possono presentare, inoltre il gruppo di monitoraggio autorizza il rilascio delle card e adotta iniziative per l'approvvigionamento dell'emporio.
L'attività di monitoraggio fornisce le informazioni necessarie per il controllo periodico e sistematico di tutta l'attività garantendo tempestivamente ove fosse necessario opportuni interventi correttivi, inoltre è la fonte principale per la valutazione, gli indicatori utilizzati sono procedurali, operativi , quantitativi e qualitativi. Per quanto riguarda l'attività di valutazione gli strumenti utilizzati sono i questionari e l'osservazione diretta I questionari ex ante, servono per fare emergere nella totalità tutti i bisogni, quelli ex post, per verificare: se sono stati raggiunti gli obiettivi di progetto (efficacia interna), il rapporto tra le risorse impiegate (volontari) e il raggiungimento degli obiettivi (efficienza), ed il grado di soddisfacimento dei bisogni degli utenti (efficacia esterna). Il metodo dell'osservazione diretta è necessario per verificare problemi operativi piuttosto complessi sia per gli utenti che per le risorse presenti nella struttura.
Altro elemento caratterizzante ed importante sono i volontari, circa 60 provenienti da tutta la Diocesi che assicurano il loro servizio costantemente, anche qui si è creata una rete di volontari: è "nata", infatti, una nuova famiglia dove non c'è più differenza tra chi dona e chi riceve, ma c'è solo l'amicizia tra chi ha qualcosa in più e lo vuole offrire, e chi ha di meno e sa dove poterlo reperire. L'emporio aderisce alla rete nazionale degli Empori e vi afferiscono il Centro di ascolto Mons. Ferro, le parrocchie di S. Agostino, San Paolo, Santa Maria della Neve e San Nicola di Bari in Riparo Cannavò, la Piccola Opera Papa Giovanni e la Fondazione Clara Travia Cassone.
Il Direttore della Caritas Don Nino Pangallo ha tracciato una breve storia sull'esperienza dell'emporio, di come sia diventato un luogo di accoglienza e soprattutto di fraternità e come da questa esperienza stanno sbocciando altre idee tra le quali: "l'emporio libera la cicogna" e gli orti solidali.
Il progetto "libera la cicogna" è un segno di speranza, un'opera segno ed una bella intuizione, la nostra sicurezza è il Vangelo ed suoi doni, l'accoglienza, il sostentamento nel bisogno alimentare e nutrirli nella speranza; questo progetto, ha concluso il Direttore della Caritas deve coinvolgere coloro che hanno a cuore la famiglia. Impegniamoci nell'accoglienza, sosteniamolo nel segno della speranza e portiamolo avanti.
Per quanto riguarda gli orti solidali, si ipotizza di coinvolgere le famiglie afferenti all'emporio per offrire la possibilità di un lavoro e contemporaneamente poter rifornire l'emporio. Il Consigliere, Paolo Brunetti, nel suo messaggio di saluto da parte dell'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria, si è soffermato sulla mancanza di risorse economiche destinate alle famiglie, sui problemi della Sanità e sull'importanza di creare opportunità di lavoro. Il momento centrale della serata, è stato quello della testimonianza della famiglia numerosa, una famiglia giovane, Chiara,Vincenzo e quattro splendidi bambini.
Visibilmente emozionata, mamma Chiara, ha raccontato la sua esperienza: una giovane che per motivi di lavoro si trasferisce al Nord, una vita indipendente, da single sino a quando non incontra colui che poi diventerà suo marito. Si sposano, rientrano a Reggio e si "aprono alla vita", dopo poco tempo arriva con non poche difficoltà il primo figlio, ( una gravidanza difficile con una serie di conseguenze sia per la mamma che per il bambino) e tra una paura e l'altra in 5 anni si ritrovano con 4 figli, le ultime due, una coppia di gemelli.
“Non sono mancati i momenti di sconforto e in più occasioni ci assaliva la paura di esser capaci. E' chiaro che non siamo la famiglia di una nota pubblicità, ma guardando i nostri figli, in loro vediamo il compimento della nostra storia. Ricordo, prosegue con emozione Chiara che quando dovevano arrivare i due gemelli, fummo presi dallo sconforto, con i tanti "come faremo", il medico mi disse "signora, calma non è necessario tenerli entrambi". Pensammo che questi figli ci sono stati dati e noi dobbiamo proteggerli, abbiamo affrontato le paure, lo slancio e l'affettività confrontandoci; le nostre famiglie ci aiutano. La nostra forza è la nostra famiglia, il tesoro più grande sono i nostri figli ed oggi lo sperimentiamo ancora di più: sono loro la bellezza. il senso della nostra vita; il compimento della nostra storia. L'intervento conclusivo è di Vincenzo, che sottolinea le carenze dello Stato che pur avendo le risorse economiche le spende per altro piuttosto che per le famiglie, ritiene "lodevole" le iniziative della Chiesa a supporto della famiglia”.
Alla manifestazione, era altresì presente la responsabile del Centro di ascolto diocesano, Mons. Giovanni Ferro Nella Restuccia, che, unitamente alla Caritas Reggina ha promosso l'emporio della solidarietà, che ha espresso gioia nel vedere che l'emporio va avanti e fa bene. L' arcivescovo Morosini, al quale sono state affidate le conclusioni, ha evidenziato, tra l'altro, l'attuale momento che sta vivendo la Chiesa, soffermandosi anche sulla campagna "anticlericale" che la sta accompagnando.
Ha esposto, altresì i progetti che la Curia reggina ha in atto a sostegno della politica del lavoro, in particolare sulle prospettive per il futuro, su quello che va valorizzato: agricoltura, turismo ed artigianato, in diocesi, si lavora per preparare i giovani a sviluppare idee e progetti per creare posti di lavoro, utilizzando le ricchezze del nostro territorio.
Viviamo un momento particolare, - ha concluso l'arcivescovo - stiamo offrendo una visione di vita che non soddisfa, un ideale di felicità che è fallito, la civiltà del benessere non regge più, crea un vuoto interiore, quindi serve una maggiore apertura alla vita ridimensionando certe necessità che non sono vere dobbiamo restituire la gioia all''uomo. facendo un passo indietro riguardo ai consumi non necessari.
La serata è proseguita con un concerto di musica celtica nella suggestiva cornice della chiesa di Santa Maria della Neve, con il gruppo "Irish strings quartet "per poi concludersi con un buffet di dolci preparato dai volontari e dalla comunità parrocchiale. Una serata all'insegna della solidarietà alla vita, un progetto ambizioso, per dare dei segnali positivi e propositivi che contribuiscono a creare un mondo migliore, nel quale prevale la tenerezza l'amore, la pace accompagnati dal sorriso e dalla gioia che solo i bambini sanno regalare.