Rossano in Movimento: “Basta con i giochi di potere a Rossano”
“Basta coi giochi di potere a Rossano!” sono queste le prime parole degli attivisti pentastellati rossanesi all’indomani delle dichiarazioni del sindaco uscente e dei consiglieri dimissionari. “Quanto accaduto ci lascia quantomeno interdetti e non perché riteniamo che Antoniotti e la sua giunta non meritassero di cadere, in considerazione del pietoso governo della città di Rossano, ma perché pensiamo che le tempistiche con cui detta sfiducia sia stata manifestata non convincano fino in fondo. In verità di motivi per sfiduciare Antoniotti, nel corso del suo quinquennio, ve ne sono stati diversi: dalla chiusura del tribunale alla minaccia delle trivelle nel nostro mare passando per la catastrofica alluvione del 12 agosto.
Eppure tutti questi eventi, per quanto gravi, non avevano impedito a questi 13 “responsabili” consiglieri dimissionari, e in particolar modo a quelli della maggioranza, di continuare a sostenere il vituperato ed indifendibile (a nostro avviso) Antoniotti”, continuano così gli attivisti rossanesi che poi si chiedono “Veramente questa sfiducia giunge nell’interesse della città? Perché non attendere oramai la fine del mandato, anche per permettere di intercettare i fondi da utilizzare per lo sviluppo della nostra città?”. Il timore degli attivisti è che siano entrati in funzione quei meccanismi pre-elettorali (confermati da alcuni post sui social network sulla cui veridicità del contenuto ci si augura che la magistratura possa fare luce) tipici della malapolitica che prevedono la spartizione sulla carta delle poltrone.
“O forse questa mossa è stata paventata e prevista da qualche mente occulta “colà dove si puote ciò che si vuole”?” continuano a domandarsi i pentastellati. Non convincono neppure le motivazioni addotte dai consiglieri di maggioranza dimissionari secondo cui l’ex sindaco sarebbe stato una marionetta nelle mani dei dirigenti comunali. “Nessuno si tiri fuori da responsabilità! Come mai i consiglieri di maggioranza hanno colpevolmente taciuto sui gravi fatti denunciati solo adesso in conferenza stampa? Appare strano, poi, che Antoniotti, persona che ha definito se stesso uomo con un’esperienza politica ventennale, si sia lasciato ingannare così a malo modo dal suo stesso partito.
O forse, proprio perché in politica da tanti anni, l’ex sindaco conosce bene questi giochi di potere che lo hanno visto protagonista inerme tanto da vedersi imposto, come da lui stesso ammesso, Guglielmo Caputo come suo vice e assessore pluridelegato?”, tuonano gli attivisti pentastellati rossanesi, che poi chiudono ancora più duramente “Se l’esperienza tanto vantata da Antoniotti deve servire ad un politico per farsi imporre decisioni e collaboratori da altri (da chi? Che faccia i nomi!) allora riteniamo che l’inesperienza di comuni cittadini possa essere considerata un pregio in quanto, non avendo capi occulti ( o dirigenti ) a cui dover sottostare, riuscirebbero sicuramente a svolgere un lavoro finalmente nell’interesse dell’unico vero capo riconosciuto: la cittadinanza rossanese. E’ giunto il momento di liberare Rossano da questa vecchia maniera di fare politica che non tiene conto effettivamente degli interessi della città e di restituire l’Amministrazione ai cittadini”.