Guccione, la legge sul piano casa è un bluff
“L’inchiesta pubblicata il 13 settembre scorso dal “Sole 24 ore” su uno studio comparato delle leggi regionali approvate, riguardanti misure straordinarie nell’attività edilizia e finalizzate al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale (Piano Casa), conferma che anche sotto il profilo dell’attuazione e delle domande presentate, il Piano Casa si è rivelato finora un vero e proprio flop su tutto il territorio nazionale. Lo denuncia, in una nota, il Consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione. “Una parziale, parzialissima eccezione –prosegue Guccione- è rappresentata solo dalle regioni Sardegna e Veneto. Per il resto si registra dappertutto una grande delusione per l’esiguo numero di domande presentate e finalizzate all’ampliamento o alla demolizione e alla ricostruzione. La Calabria che, come spesso accade, è stata l’ultima regione d’Italia a dotarsi di questa legge, pur potendo fare tesoro degli errori commessi da altre regioni che sono già al consuntivo, magari dotando la legge di qualche copertura finanziaria, inserendo l'adeguamento antisismico incentivato, l'impatto energetico, e perchè no, una vera edilizia sociale, non ha prodotto invece alcun aggiustamento”. “La Giunta regionale -aggiunge l’esponente del Pd- presa dall’irrefrenabile voglia di presentarsi come “il nuovo a tutti i costi”, si è fatta prendere dalla fretta che, come tutti sanno, è cattiva consigliera e induce spesso a fare degli errori. Risultato finale: la legge approvata in Consiglio regionale sotto i raggi cocenti del solleone nel torrido mese di agosto, in alcuni casi è inapplicabile e rischia, se non modificata, di diventare uno strumento inutile ed inutilizzabile”. “Una prima conferma in tal senso – prosegue Guccione- viene dalle dichiarazioni dell’ing. Antonio Capristo del Dipartimento regionale “Politiche della Casa”, a leggere le quali la legge potrebbe non essere applicabile nelle province di Vibo Valentia, Reggio Calabria e Crotone. Un’ulteriore conferma è venuta anche dal Ministero della Semplificazione normativa, secondo cui la disciplina della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), che è un asse portante della legge e sostituisce la DIA (Denuncia di Inizio di Attività edilizia), alternativa al permesso di costruire, non si applica alle leggi regionali. Quindi, la legge approvata l’11 agosto scorso va immediatamente modificata, pena la nullità di tutti gli atti. La Giunta di centrodestra guidata da Giuseppe Scopelliti sulla politica della casa in Calabria non può limitarsi a fare solo annunci e propaganda e presentare per buoni provvedimenti legislativi sbagliati, non applicabili concretamente nella realtà da parte delle famiglie e di quanti operano nel campo delle costruzioni”. “Nella prossima seduta convocata per il 18 ottobre prossimo –conclude Guccione- il Consiglio regionale dovrà assolutamente discutere di questa questione per apportare le necessarie modifiche per rendere questo Piano-Casa, che si è rivelato un vero e proprio bluff sotto il profilo della concretezza, uno strumento davvero capace di rimettere in moto il mercato dell’edilizia abitativa e di dare la possibilità a tutte le famiglie che ne hanno la possibilità di intervenire per apportare le dovute modifiche alla propria abitazione”.