Pd, Guccione: totale fallimento del Piano di Rientro dal debito sanitario
“Il totale fallimento del Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro dal debito sanitario in Calabria, on. Giuseppe Scopelliti, è tutto racchiuso nelle considerazioni finali del verbale del Tavolo Massicci del 7 novembre scorso in cui si afferma che “in relazione alle numerose criticità in essere che, al fine di consolidare e rendere effettivamente strutturali gli interventi previsti nel Piano di Rientro, la cui realizzazione sta avvenendo con ritardi, il “Tavolo Massicci “ e il Comitato LEA chiedono alla struttura commissariale di redigere ed adottare il Programma Operativo per gli anni 2013-2015 entro il 31.12.2012 e che, in tale stato di cose, la valutazione sull’erogazione delle risorse è rinviata e si richiama la Regione ad attivarsi al fine di risolvere tutte le criticità rappresentate nel corso della riunione”.
E’ quanto ha affermato il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione, intervenendo nel corso della conferenza stampa di presentazione del libro “Viaggio nel pianeta-sanità” scritto dallo stesso consigliere regionale insieme al parlamentare del Pd, Franco Laratta, svoltasi presso la sala consiliare di Trebisacce alla presenza del sindaco Franco Mundo e dell’on. Mario Franchino. “Sono passati tre anni da quando Scopelliti è stato nominato Commissario della Sanità –ha aggiunto Guccione- e in Calabria non è stato fatto nessun passo avanti. Tutto è rimasto com’era, se non addirittura peggiorato. Gli obiettivi prefissati non sono stati raggiunti. E’ stata costruita una sanità disomogenea territorialmente e, a causa di tutto ciò, i Fondi FAS per il ripianamento dei debiti nella sanità degli anni precedenti restano bloccati. Fatti, testimonianze e situazioni che abbiamo raccontato ai calabresi in questi mesi e che hanno trovato puntuale riscontro nella nostra pubblicazione”.
“La Sibaritide –ha proseguito il Consigliere regionale dei democratici- è il punto più critico della devastazione compiuta in questi anni. Il rapporto tra posti letto (pubblici e privati) e abitanti è il più basso di tutta la regione. I 255 posti letto previsti per l’ospedale “spoke” di Corigliano-Rossano ancora oggi sono solo sulla carta. La chiusura dell’ospedale di frontiera di Trebisacce che, insieme a quello di Praia a Mare, poteva garantire un servizio ospedaliero efficiente, in grado di arginare l’emigrazione sanitaria dei calabresi in altre regioni, si è dimostrata una scelta assurda e sbagliata.
Per tutti questi motivi riteniamo che nel nuovo Programma Operativo 2013-2015 che si dovrà predisporre entro il 31 dicembre prossimo, i quattro ospedali di montagna calabresi dovranno essere trasformati in ospedali generali e che gli ospedali di frontiera di Trebisacce e Praia a Mare debbano essere riaperti e potenziati, perché solo così facendo si assicura un servizio ospedaliero e sanitario più omogeneo territorialmente e, quindi, in grado di consentire di dare una risposta sanitaria adeguata a tutti i cittadini, al di là di dove essi vivono ed abitano ed anche a contrastare il fenomeno della mobilità sanitaria passiva verso altre regioni”.
“Non vorremmo che –ha aggiunto Guccione alzando il tiro del suo intervento- aver rinunciato ad affrontare la questione della riduzione dell’emigrazione sanitaria dei cittadini calabresi verso altre regioni, favorendo di fatto l’aumento di tale fenomeno, sia il frutto di pressioni di lobby che, utilizzando le risorse della sanità calabrese per alimentare un sistema che, solo nel 2011, ha acquistato prestazioni sanitarie pari a 58 milioni di euro dalla Lombardia, 44 milioni di euro dal Lazio e 33 milioni di euro dall’Emilia Romagna, serva a “foraggiare” strutture pubbliche e private di altre regioni. Sempre nel solo anno 2011 la Calabria, la Campania, la Sicilia e la Puglia hanno acquistato prestazioni sanitarie dalle regioni del nord per quasi un miliardo di euro. Visti i pessimi risultati raggiunti dopo tre anni di gestione della sanità in Calabria, Scopelliti non può più essere l’unico uomo al comando dell sanità calabrese”.
“Se il Governatore della Calabria vuole fare sul serio rispetto alle annunciate “aperture” degli ultimi giorni al dialogo e al confronto -conclude Guccione- convochi immediatamente un tavolo di concertazione con i rappresentanti delle autonomie locali, delle Province e delle forze sociali e imprenditoriali calabresi per definire, insieme ad esse, il Programma Operativo 2013-2015. Poi venga in Consiglio Regionale e chieda, su questo Programma, anche il contributo e il sostegno delle forze di opposizione. Potrà verificare direttamente quanto ci sta veramente a cuore il Bene Comune e il destino della Calabria e dei calabresi”.