Ospedale S. Giovanni in Fiore, Guccione scrive a Belcastro
Proseguono senza sosta l’impegno e la battaglia che il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione sta portando avanti a difesa degli ospedali di montagna. Dopo i sopralluoghi dei giorni scorsi a Serra San Bruno, Soveria Mannelli e Acri, l’on. Guccione, impossibilitato a partecipare personalmente alla seduta odierna del Consiglio comunale di San Giovanni in Fiore dedicata alle prospettive dell’ospedale locale perché contemporaneamente impegnato in Consiglio regionale, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio comunale del grosso centro silano, dott. Giuseppe Belcastro, in cui si riaffermano le ragioni per cui è necessario portare fino in fondo e senza alcuna esitazione la sacrosanta battaglia per la difesa e la salvaguardia dell’importante presidio ospedaliero cittadino. Nella missiva il Consigliere regionale del Pd scrive: “Pregiatissimo Presidente, la concomitanza della riunione del Consiglio regionale per oggi 29 novembre con il vostro Consiglio comunale, convocato per discutere la vicenda dell’ospedale di San Giovanni in Fiore, non mi permette di essere presente a questo importante appuntamento istituzionale. Come è ormai noto, l’ospedale di San Giovanni in Fiore, insieme a quello di Acri, subirà un grave declassamento che prevede solo 20 posti di Medicina Generale e un Pronto Soccorso dipendente da un ospedale di riferimento che non dista dal vostro Comune meno di 60 chilometri (Cosenza o Crotone), per come si evince chiaramente dal decreto n. 18 del 22 ottobre firmato dal Presidente della Regione, on. Giuseppe Scopelliti, nella sua qualità di Commissario ad Acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario”. “Nessuno –si legge ancora nella missiva- nega che il Piano di Rientro e di riordino del sistema sanitario calabrese sia urgente e necessario a seguito dei numerosi debiti accumulatisi nel corso di un lungo periodo di tempo in cui, nella nostra regione, si sono alternati governi di centrodestra e di centrosinistra. L’iniziativa che abbiamo assunto insieme ad altri otto consiglieri regionali del centrosinistra, dunque, non vuole mettere in discussione questo punto che ci sembra ormai abbastanza consolidato e condiviso, ma riguarda, in particolare, la salvaguardia degli ospedali di montagna. Quelle strutture, cioè, situate in zone particolarmente difficili dal punto di vista orografico, non facilmente raggiungibili per le precarie condizioni della rete stradale, per gli inadeguati servizi di trasporto pubblico interurbano, esposte soprattutto d’inverno a temperature climatiche rigidissime che rendono oltremodo difficoltosi gli spostamenti e la viabilità. La Legge 97 del 1994, che mira alla tutela delle aree montane, tra i suoi punti cardine prevede, tra l’altro, azioni sociali tese a garantire adeguati servizi per la collettività che vive in zone di montagna”. “La battaglia a difesa degli ospedali di montagna è, dunque –continua Guccione- una questione dirimente, tesa a garantire una sanità pienamente rispondente ai bisogni di tutti, al di là del luogo in cui un cittadino vive e lavora. Sono convinto che tutto il Consiglio comunale insieme all’intera popolazione di San Giovanni in Fiore, al di là delle colorazioni e delle appartenenze politiche, sapranno fare fronte comune per respingere provvedimenti così gravi ed oltremodo penalizzanti per una città già fortemente danneggiata per la sua collocazione geografica e a sostenere una battaglia di civiltà che mira ad abbattere gli sprechi e a tagliare i doppioni inutili, per costruire una sanità capace di dare risposte adeguate a chi ne ha realmente bisogno”. “In questa battaglia -scrive, infine, Guccione a Belcastro- ci troverete sempre al vostro fianco, non solo perché la riteniamo giusta per i dati e le difficoltà oggettive che deve affrontare quotidianamente chi vive nei centri di montagna, ma anche e soprattutto perché la nostra Costituzione assicura a tutti, anche e soprattutto ai cittadini che vivono in montagna, un’assistenza sanitaria dignitosa e rispondente ai bisogni di tutti i territori e di tutte le popolazioni interessate”. “In attesa di incontrarLa personalmente, Le porgo i miei più cordiali saluti e Le chiedo di estenderli ai Suoi concittadini, al Sindaco, alla Giunta e all’intero Consiglio comunale di San Giovanni in Fiore”.