Pagamento contributi Pac e Psr aziende agricole, protesta di ConfColtivatori
“Se la matematica non è un opinione, e, se i dati comunicati dal Direttore Arcea non sono farlocchi, significa che oltre 40.000 (quarantamila), aziende agricole calabresi, non hanno visto il becco di un quattrino, siamo a fine anno e per 40.000 disperati, non è arrivato alcun pagamento relativo alla domanda unica 2015.”
Lo rendono noto Giorgio Amelio, Responsabile Nazionale di ConfColtivatori e Giovambattista Benincasa, Responsabile Regionale Calabria.
“Se poi, qualcuno vuole per forza inculcare all’opinione pubblica, che il comparto agricolo vive momenti tranquilli e normali, noi di ConfColtivatori, abbiamo l’obbligo e il dovere morale di smentire categoricamente questi signori, - proseguono Amelio e Benincasa - che, oggi guidano l’ente pagatore ed il dipartimento agricoltura in Calabria; sono mesi oramai che sentiamo quel vecchio quanto ridicolo ritornello, sono mesi che cantano quella vecchia e stupida canzone del “tutto va ben madama la marchesa”.
"È inaccettabile che la Regione Calabria - aggiungono da Confagricoltori - si renda responsabile del mancato pagamento dei premi comunitari ai nostri imprenditori agricoli, già martoriati dalla crisi, si tratta di decine di milioni di euro bloccati dalla burocrazia regionale, nell’indifferenza di un Amministrazione che fa finta di non riconoscere i profili di una vera e propria emergenza, che sta soffocando il comparto agricolo. Finora è stato dato solo un misero anticipo sui titoli provvisori, gli stessi titoli, sono stati ridotti in alcuni casi anche del 60% rispetto al passato, quindi è stata riconosciuta una miseria a 60.000 domande, su un totale di 116.000. Siamo arrivati a fine anno e Agea, ancora, non ha completato la procedura per il calcolo dei titoli provvisori, non ha completato l’iter per coloro che dovrebbero godere del guadagno insperato ed infine non si conosce il risultato del calcolo dei titoli della riserva nazionale".
"E non è tutto, infatti, Arcea si è accorta solo ora che doveva fare i controlli in campo ed ha iniziato appena da qualche giorno, l’esecuzione di tali procedure" chiosano poi Amelio e Benincasa sottolineando le "assurde anomalie sui pascoli, o, sulle aziende che dovrebbero usufruire del pascolamento tradizionale e disciplinati dal decreto del Presidente della Regione, del 6 luglio scorso. Ma le sorprese (negative) in quel di Arcea non finiscono qui, infatti, pare che oltre a non erogare i contributi relativi alla Pac, non percepiranno i benefici nemmeno le aziende che hanno chiesto la liquidazione per alcune misure P.S.R. Motivo? Dicono di aver speso più di quanto previsto!!! Significa che hanno distratto i fondi da un determinato capitolo, per pagare altro?"
"Ci auguriamo che tutto ciò non corrisponda al vero, perché, molte aziende si troverebbero in una situazione a dir poco paradossale, dopo aver speso ingenti risorse per chiudere e completare i lavori, dopo aver rendicontato fino all’ultimo centesimo, dopo aver avuto controlli, collaudi e quant’altro necessario a provare che gli investimenti sono stati effettuati, si ritroverebbero, alla fine, con un pugno di mosche. A questo punto è il caso di dire, che, è inutile che il Presidente Oliverio formuli dichiarazioni d’intenti ed elabori politiche di rilancio del comparto agricolo calabrese,- affermano i rappresentanti degli agricoltori - se poi non è in grado d’intervenire presso gli stessi uffici regionali e garantire il pagamento dei contributi Pac e Psr agli imprenditori".
"Intanto, in merito ai problemi appena citati, ConfColtivatori ha chiesto ed ottenuto, grazie anche all’ottima opera di mediazione della Questura di Catanzaro, per martedì 22 dicembre alle ore 10:00, un incontro con il Direttore Arcea ed il Consigliere delegato all’Agricoltura, per discutere delle problematiche citate e per chiedere ai suddetti responsabili regionali, di mettere in campo un immediato e risolutivo intervento, atto a risolvere i problemi che stanno conducendo al fallimento migliaia di aziende agricole. Mentre si terrà l’incontro, fuori dalla cittadella regionale, ci sarà un sit-in di 30/40 aziende agricole che – concludono Amelio e Benincasa - aspetteranno l’esito della riunione; se da questa, malauguratamente, non dovessero arrivare notizie positive, non solo il sit-in proseguirà ad oltranza, ma saranno allertate altre aziende che invaderanno la cittadella regionale con trattori e mezzi agricoli di ogni sorta.”
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