Inaugurato a San Giovanni in Fiore il busto bronzeo dedicato a Suor Eleonora Fanizzi
Durante la brevissima pausa natalizia trascorsa nella sua città il Presidente della Regione Mario Oliverio ha scoperto, insieme al sindaco di San Giovanni in Fiore Pino Belcastro, un busto bronzeo, realizzato gratuitamente dallo scultore Franco Bitonti, dedicato a suor Eleonora Fanizzi, la suora dell'Immacolata Concezione d'Ivrea che ha dedicato tutta la sua vita ai poveri dell’importante centro silano.
“L’iniziativa di oggi –ha detto Oliverio nel suo breve intervento- ha un grande significato. Suor Eleonora è stata una donna che ha lasciato in questa comunità un segno forte ed indelebile. Solo chi non ha avuto la possibilità e la fortuna di conoscerla, non può assumere la sua figura e la sua opera a punto di riferimento. Chi come me, invece, l’ha conosciuta, ha avuto modo di apprezzarne non solo l’opera quotidiana, ma anche la grande funzione educativa. Con il suo agire, con la sua testimonianza quotidiana, fece diventare la Casa di riposo per anziani da lei fondata e da tutti conosciuta come “l’ospizio”, l’unico punto di riferimento a San Giovanni in Fiore per chi non aveva una famiglia o viveva in una condizione di grande difficoltà. Le ragazze-madri, in particolare, che non avevano la possibilità di crescere i loro figli o il coraggio di mostrare pubblicamente la loro condizione, si rivolgevano a lei e in lei trovavano sempre accoglienza e rifugio”.
“Questo monumento, pertanto –ha aggiunto il Governatore della Calabria- è importante non solo perché attraverso la memoria si possono riscoprire le proprie radici e meglio comprendere la propria storia e la propria appartenenza, ma lo è ancor di più per l’attualità del messaggio che da esso scaturisce e che rappresenta l’inclusione sociale. E’ il richiamo ad una società che deve prestare attenzione a chi è più debole, a chi vive una condizione di emarginazione e di sofferenza e, soprattutto a chi, in questa particolare fase della storia, è costretto a lasciare la propria terra per scappare dalla guerra, per riscattarsi dalla miseria e dalla fame e per raggiungere frontiere e condizioni di vita migliori. Chi non comprende la drammaticità della fase storica che stiamo vivendo, rischia di non capire che il mondo è attraversato da processi, primo fra tutti quello che riguarda il grande esodo biblico di uomini e donne che si spostano da altri continenti verso l’Europa, le Americhe e l’Occidente, con i quali bisogna fare i conti ed a cui bisogna rispondere con una grande capacità di ascolto e di inclusione e con gesti ed atteggiamenti, naturalmente di più ampia dimensione, simili a quelli che incarna il monumento a suor Eleonora che, prima di essere una grande suora, è stata una grande donna che non si è mai risparmiata e ritratta rispetto a nulla quando si trattava di intervenire per alleviare sofferenza e povertà”.
“Prima di concludere -ha detto il Presidente della Giunta regionale- vorrei sottolineare il fatto che, in una fase della storia contrassegnata da forti contrapposizioni ideologiche, suor Eleonora ha sempre saputo dialogare con tutti. Il comune, che era amministrato dai comunisti, aveva in lei un punto di riferimento sicuro e lei, a sua volta, aveva nel comune un interlocutore sempre attento e sensibile. Mi piace sottolineare questo aspetto anche per dire che in questa città non sono mai state alzate barriere o steccati. Al centro di ogni azione, aldilà delle appartenenze, c’è stata sempre la convergenza e l’attenzione comune verso i problemi reali della sofferenza e dell’emarginazione sociale. E Suor Eleonora ha saputo rappresentare la capacità di essere momento di superamento di ogni tipo di contrapposizione, soprattutto quando si dovevano affrontare i problemi concreti della sofferenza, della povertà e dell’emarginazione”.
A conclusione del suo intervento il Presidente Oliverio ha rivolto un sentito ringraziamento e un forte apprezzamento allo scultore Franco Bitonti “per la bellezza e per la dedizione con cui l’opera è stata realizzata”, a Saverio Basile, direttore responsabile del periodico cittadino “Il Corriere della Sila”, che ha promosso l’iniziativa e alla comunità di San Giovanni in Fiore che “attraverso questo gesto ha scritto una pagina alta, degna di questa città”.