Archeologia, Italia nostra: “Chi ha fatto trasferire reperti crotonesi al Museo di Reggio?”
Le Associazioni Gruppo Archeologico Krotoniate ed Italia Nostra hanno inviato nei giorni scorsi una lettera al Direttore Generale Archeologia del MIBACT, Gino Famiglietti, ed al Direttore del Polo Museale della Calabria, Angela Tecce, per avere informazioni sul trasferimento di alcuni reperti archeologici dal Museo Archeologico Statale di Crotone e dal Museo Archeologico di Capo Colonna al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
In particolare ci si riferisce al Cranio pertinente ad una delle due sepolture neolitiche di Carìa di Girifalco (CZ) – Scavi Armando Lucifero, Regio Ispettore Onorario degli Scavi e Monumenti. Cfr. Archivio storico del Comune di Crotone, Delibera di Giunta n° 289 del 26 maggio 1934: cranio neolitico di Carìa rinvenuto nel Comune di Girifalco, depositato ed inventariato presso il Regio Civico Museo Archeologico di Cotrone, poi consegnato nel 1967 all’istituito Museo Archeologico Statale di Crotone.
Altro reperto trasferito: il Ceppo d’ancora con iscrizione in alfabeto acheo. Parte di ancora litica trasformata in cippo votivo offerto a Zeus Meilichios dal famoso atleta di Crotone Phayllos (475-450 a.C.) che combatté contro i Persiani nella battaglia navale di Salamina. Il cippo fu rinvenuto sul Capo Cimiti (Isola di Capo Rizzuto, KR) nel secolo scorso ed è pertinente ad un’area sacra ancora da individuare. Prima di essere esposto a Capo Colonna faceva parte delle collezioni del Museo di Crotone. Il “ceppo d’ancora” è un cippo iscritto rinvenuto a terra e che l’esposizione nella Sezione Subacquea del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (come già si legge nella pagina web di presentazione del MAN) equivarrebbe a falsare il dato archeologico.
Entrambi i reperti sono stati trasferiti presso il Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria, insieme a circa 15 vasi figurati provenienti da tombe di età greca della necropoli krotoniate di località Carrara (scavi Soprintendenza, anni ’70), facenti parte da sempre delle collezioni del Museo Archeologico di Crotone.
Le Associazioni chiedono a quale livello istituzionale è stato deciso tale trasferimento ed in base a quali motivazioni, essendo stati tali reperti sempre in esposizione o deposito prima presso il Regio Museo Civico Archeologico e poi presso il Museo Archeologico Statale di Crotone. Chiedono pertanto che i suddetti reperti siano reintegrati nella dotazione dei Musei di Crotone e di Capo Colonna, essendo concreto il timore che possa essere messo in atto un progressivo processo di spoliazione ai danni di Crotone.