Lettere. Piazza Villaroja: Italia Nostra e Gak amareggiati per la chiusura degli scavi
Riceviamo e pubblichiamo.
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L’annunciata chiusura dello scavo di Piazza Villaroja non può non suscitare amarezza in tutti coloro che nel corso degli scorsi mesi si sono battuti a favore della prosecuzione dell’indagine, che, nella sua prima fase, aveva evidenziato la presenza dei resti di una delle prime chiese che hanno segnato l’avvento del culto cristiano nella nostra città. I primi elementi di studio – proseguono - risultanti dall’analisi scientifica dello scavo, sia pur limitato, avevano accertato che la Chiesa di San Giorgio, in varie fasi, a datare dalla prima epoca cristiana aveva occupato l’intera piazza, per cui la prosecuzione dello scavo e la sua estensione avrebbe dovuto convalidare tale ipotesi, permettendo la rimessa in luce delle preesistenti strutture.
La richiesta dei cittadini promotori, confluita in una petizione popolare che aveva raccolto più di 3.800 firme, era che i resti degli edifici pertinenti a questo primo impianto cristiano, dopo la loro messa in luce, fossero valorizzati e resi fruibili ai cittadini di Crotone e territorio ed ai visitatori italiani e di altre provenienze, mediante la creazione di un museo all’aperto.
Purtroppo, data la mancanza di fondi disponibili da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria (finalizzati alla ricerca scientifica) che pure si è impegnata per il reperimento degli stessi, e da parte del Comune di Crotone (finalizzati alla valorizzazione, nell’ambito del progetto di riqualificazione di strade e piazze del Centro Storico), la richiesta di prosecuzione e ampliamento dello scavo in piazza Villaroja e della sua valorizzazione resta preclusa.
Ora in conseguenza della chiusura dello scavo e della eliminazione della recinzione di cantiere, rimanendo la piazza vuota è presumibile che essa venga di nuovo occupata, come lo era nel passato da automezzi vari, anche fuori uso, in sosta permanente, in spregio al divieto di parcheggio allora vigente.
La richiesta che Italia Nostra ed il Gruppo Archeologico Krotoniate rivolgono al Sindaco ed alla Amministrazione Comunale di Crotone, in adesione alle iniziative finora condotte da Gettini di Vitalba e da altri cittadini, finalizzate alla valorizzazione di Piazza Villaroja mediante la creazione di un museo all’aperto, è che tale ipotesi non rimanga preclusa ma si dia luogo ad una sistemazione, sia pure provvisoria, della piazza che sia confacente a quanto contenuto nel suo sottosuolo.
Tale sistemazione potrebbe prevedere, in ottemperanza al divieto di parcheggio ma non di transito per gli autoveicoli, la messa a dimora sulla piazza di fioriere e altri elementi architettonici atti a scongiurare il parcheggio permanente e abusivo. In aggiunta a tale sistemazione si potrebbe studiare, d’accordo con la Soprintendenza Archeologica, la messa in opera di un pannello o altro che descriva le preesistenze archeologiche contenute nel terreno sottostante all’attuale pavimentazione della piazza, significativo per una futura riapertura dello scavo e prosecuzione dell’indagine archeologica.
Il nostro appello alla sensibilità di coloro che governano la nostra città è orientato nel senso di soddisfare, almeno in parte, le richieste dei cittadini e dei sottoscrittori della petizione, che avevano individuato in Piazza Villaroja un luogo simbolico e significativo di altre preesistenze archeologiche già scavate e poi ricoperte negli scorsi anni e che attendono di essere riportate alla luce e valorizzate, sia nel Centro Storico (vedi Discesa Fosso), che nel tessuto urbanistico moderno. Una richiesta che va d’accordo con la conclamata esigenza dello sviluppo socio-culturale e turistico della città.
Teresa Liguori, Italia Nostra
Vincenzo Fabiani, Gruppo Archeologico Krotoniate