Cultura: Italia Nostra e Gruppo Archeologico chiedono incontro al ministro Bray
Riceviamo e pubblichiamo nota a firma di Teresa Liguori, Vice Presidente nazionale Italia Nostra e Vincenzo Fabiani, Presidente onorario Gruppi Archeologici d’Italia della Calabria in cui chiedono un incontro presso il Mibact per presentare al ministro Bray lo stato dell’arte del patrimonio storico-culturale di Crotone:
"Le associazioni Italia Nostra, Gruppo Archeologico Krotoniate e Dante Alighieri di Crotone avevano inviato in data 6 dicembre 2013 una lettera al Ministro dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, alla Direzione Regionale BBCCPP, alla Soprintendenza BAP per le Province di Cosenza, Catanzaro e Crotone, alla Soprintendenza BSAE della Calabria, e, p.c., al sig. Prefetto di Crotone affinché venisse dichiarato di interesse culturale lo stemma imperiale, raffigurante le Armi dell’imperatore Carlo V e del viceré Don Pedro di Toledo, ai sensi del decreto legislativo n.42/2004, art. 10.
Le associazioni insistevano per degli interventi urgenti di restauro, dato che le condizioni attuali dell’importante monumento scultoreo, risalente al 1547, tra i più rilevanti, per tipo, qualità e dimensioni, dell’Italia meridionale risultano precarie, per numerose lesioni e mutilazioni in alcune parti, distaccatesi in anni recenti, e per il rischio di crollo imminente.
Ad un mese dalla segnalazione, in data 6 gennaio 2014, le associazioni Gruppo Archeologico ed Italia Nostra avevano poi scritto una lettera/esposto al Ministro dei Beni Culturali (ed alle Istituzioni competenti, oltre che al Comune), per alcune incongruenze riguardanti un intervento di riqualificazione urbanistica da parte dell’Amministrazione Comunale di Crotone: la presenza di una struttura in cemento armato a ridosso del cinquecentesco Bastione Villafranca.
Tale Bastione, come tutta la cinta muraria cinquecentesca, a parere delle associazioni, in quanto bene culturale di proprietà pubblica, è vincolato “ipso iure”, soggetto a tutela da parte dello Stato e meritevole di opere di conservazione in quanto parte integrante del complesso delle fortificazioni volute dall’imperatore Carlo V e dal viceré don Pedro de Toledo, marchese di Villafranca
Nella lettera le associazioni, oltre a chiedere l’abbattimento della struttura in cemento armato, denunciavano che, negli ultimi anni, è in atto a Crotone un pericoloso, progressivo allentamento dell’esercizio della tutela del patrimonio culturale architettonico, storico-monumentale e paesaggistico.
Allentamento che rischia di cancellare per sempre le tracce della storia post-classica, della cultura e della memoria antica della citta’. Spiagge, strade, piazze, cimitero storico, porto vecchio, vicoli del centro storico, insegne stradali e, persino, toponimi sostituiti o cancellati: una tendenza alla distruzione che va fermata quanto prima possibile.
Non avendo finora ricevuto alcun riscontro alle loro segnalazioni, Italia Nostra e Gruppo Archeologico chiedono al Ministro Bray un incontro presso il Ministero MiBACT a Roma per presentare la mappa dei siti storico-monumentali della città soggetti negli ultimi anni ad interventi non consoni alla natura di questi rilevanti Beni Culturali."