Peculato e falso: in manette dipendente comunale di Bovalino

Reggio Calabria Cronaca
Il commissariato di Polzia di Bovalino (Rc)

Personale del Commissariato di pubblica sicurezza di Bovalino, di concerto con la Squadra Mobile e con il coordinamento della Procura della Repubblica di Locri, ha proceduto all’arresto del dipendente comunale di Bovalino Carmelo Filippo Sprio, 60 anni, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di peculato e falso.

Il procedimento ha avuto origine dall’avvenuta verifica, effettuata a seguito di un esposto, di anomalie riscontrate visionando alcuni fascicoli relativi alle istanze di concessione dei suoli cimiteriali, per le quali il dipendente dell’ufficio tecnico raggiunto dall’ordinanza ricopriva la qualità di R.U.P.

Su disposizione della Procura di Locri è stata effettuata una perquisizione degli uffici comunali che avrebbe consentito di rinvenire e sequestrare, a carico del dipendente comunale, tra l’altro, diverse copie di ricevute di versamenti relative alle istanze in questione e che sarebbero state falsificate.

L’attività di indagine è proseguita ascoltando un gran numero di cittadini, costituiti dalla quasi totalità di coloro che, dal 2005 e dino a quella data, avevano presentato istanza di concessione dei suoli o dei loculi cimiteriali ed avevano pagato il canone direttamente nelle mani del dipendente incaricato che, a suo dire, si sarebbe occupato di effettuare il versamento nelle casse comunali.

Nel frattempo sono state riscontrare le dichiarazioni acquisite e le risultanze degli accertamenti effettuati tramite le Poste Italiane, presso cui l’ente è titolare del conto corrente dove sarebbero dovute confluire le somme trattenute a titolo di pagamento del canone concessorio.

Queta operazione, che ha interessato circa 150 pratiche, avrebbe permesso di riscontrare la falsificazione di un rilevante numero di attestazioni di versamento e, contestualmente, dimostrare l’appropriazione del denaro da parte del R.U.P. ed il conseguente mancato introito nelle casse comunali di una somma che si aggira intorno agli 80 mila euro.

L’esito di questa complessa attività investigativa è stato riportato in diverse informative di reato che fondavano l’accusa per 29 capi di imputazione, variamente ascritte al dipendente comunale per i reati di peculato e correlati falsi, reiterati in un arco temporale che varia dal 2005 al 2015.