Cgil: “Per un sindacato dei lavoratori”
Giovedì 14 Gennaio nei locali della Camera del Lavoro di Reggio Calabria si è tenuta una riunione dell’area sindacale della Cgil “Il Sindacato è un’altra cosa” insieme ad altre minoranze. La discussione ha avuto come centro la necessità di rilanciare la CGIL facendola diventare ancor di più un punto di riferimento dei lavoratori: esigenza necessaria in aree di forte scompenso sociale come linea alternativa e di contrasto alla politica del governo e delle scelte del padronato. In questo quadro la ricerca dell’unità dei vari settori del mondo del lavoro è possibile solo con una gestione trasparente e democratica del sindacato.
Nel mese di Febbraio 2016 è convocata un’assemblea su questi delicati temi e sulla struttura organizzativa e di coordinamento in funzione di questi obiettivi. A tal fine si è proceduto alla nomina di un gruppo di lavoro e coordinamento provvisorio composto da iscritti a diverse categorie della CGIL: Pino Siclari (FLC-Cgil), Sergio Pesce (Fiom-Cgil), Pensabene Antonio (Fiom-Cgil), Prestipino Santo (Filcams-Cgil), Ornella Catalano (SPI-Cgil).
L’area sindacale “Il sindacato è un’altra cosa” di Reggio Calabria vuole essere di stimolo per la Cgil ma anche e soprattutto ai lavoratori per unirsi e fronteggiare insieme lotte, vertenze e difficoltà in un quadro desolante e complicato dove ogni giorno il concetto di lavoro perde il suo tradizionale significato con erosione continua di diritti a danno della dignità delle persone.
La violazione dei diritti sindacali anche pesantemente calpestati, come dimostrato dal licenziamento di quattro dirigenti e rappresentanti sindacali negli ultimi due mesi in varie regioni d’Italia, sindacalisti “colpevoli” soltanto di essersi attivamente impegnati nella lotta contro il Job-Act e nella difesa dei compagni-e di lavoro. A questi compagni e sindacalisti, Francesco Doro Fiom-Cgil di Padova, Luca Fiorini Filctem-Cgil di Ferrara, Sandro Giacomelli COBAS di Pontedera, Mohamed Abdalla Fiom-Cgil di Bologna, l’area sindacale esprime la massima solidarietà e chiama l’intero sindacato a organizzare una risposta necessariamente ferma e determinata.