Bonifica ex Legnochimica, Miceli (M5S): “Manna e Verre non hanno una exit strategy”
“Quello tra Manna (sindaco di centro destra) e Verre (ex candidato a sindaco del Pd e suo diretto avversario al ballottaggio) si può considerare alla stregua di un abbraccio mortale per la città di Rende. La velina inviata ieri in fretta e furia dall'ufficio stampa del Comune è un chiaro messaggio politico indirizzato ai riformisti rendesi, cioè a quella frangia del Pd che si oppone a Verre, e non un messaggio chiarificatore inoltrato ai cittadini rendesi”. È quanto sostiene Domenico Miceli, consigliere comunale di Rende del Movimento 5 stelle.
“L’incontro di ieri in Commissione speciale sulla verifica della bonifica dell’area ex Legnochimica ha avuto un tema importantissimo, lo stato dell’arte del “caso Legnochimica”. Il sindaco ha sintetizzato il tutto in poche battute: si attende di capire se la società di Mondovì riuscirà a disfarsi degli ultimi terreni inquinati in suo possesso vendendoli ad un privato, non meglio precisato, la cui identità ormai è diventata il segreto di pulcinella; mentre l’ordinanza per la rimozione dei rifiuti è stata rigettata con riserva dal Tar, che non ha ravvisato i motivi contingibili e urgenti per renderla immediatamente eseguibile.
Come Movimento 5 Stelle non siamo stati in silenzio. Abbiamo espresso dubbi e perplessità rispetto all’operato dell’esecutivo, rilanciando la necessità di procedere immediatamente a vincolare alla bonifica i terreni inquinati. Operazione possibile tramite una conferenza dei servizi che possa incidere in maniera decisa e definitiva sul Prg, attuale strumento urbanistico vigente a Rende. Ma la proposta è stata nuovamente “congelata” da questo esecutivo, appoggiato in modo incondizionato dal capogruppo in consiglio comunale del Pd, Pasquale Verre, che ormai è perfettamente allineato con la maggioranza di centro destra capeggiata da Manna.
Ci tocca anche smentire il sindaco quando afferma che la denuncia che ha presentato contro Legnochimica è stato un “atto politico”. Di fatto, si è trattato di una risposta alla nostra messa in mora presentata, guarda caso, esattamente un mese prima della famigerata denuncia in Procura del primo cittadino. Messa in mora che ha evidentemente smosso le acque dal torpore politico, amministrativo e decisionale in cui è avvolto il Comune di Rende. Per non parlare poi della partecipazione e dell’ascolto delle associazioni: era presente solo la Crocevia, che ha chiesto di poter partecipare, ma nessun’altra associazione è stata invitata.
La verità è che Manna e la sua maggioranza non hanno ancora un’ipotesi alternativa, un “Piano B”, rispetto all’accordo che i privati stanno portando avanti su quei terreni inquinati. Tant’è: Manna e Verre aspettano ancora un input dalla Regione (che è ferma al palo da un anno e mezzo) o dal Ministero all’Ambiente. Purtroppo sia Regione che Ministero possono fare ben poco rispetto alla bonifica di un sito che ricordiamo essere privato. Sul caso Legnochimica stiamo assistendo ad un immobilismo estenuante e vergognoso, paragonabile al silenzio che ha avvolto la vicenda per oltre un trentennio”.