Bonifica ex Legnochimica, Miceli (M5S): “Greco si confonde e confonde le acque”

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“Azzerare il valore urbanistico dei terreni inquinati dell’area ex Legnochimica per impedirne l’uso fino all’avvenuta bonifica. Questa la nostra proposta al sindaco, all’assessore all’Ambiente e ai membri della commissione speciale. Detto altrimenti il concetto si potrebbe declinare anche così: acquisire i terreni ad oneri reali.” Lo rende noto Domenico Miceli, consigliere comunale di Rende del Movimento 5 stelle.

“Ci chiediamo – prosegue Miceli- come sia possibile che il capogruppo del Laboratorio Civico, Marco Greco, si sia confuso e si sia riferito alla nostra proposta come ad una istanza di acquisto da parte del Comune dei terreni inquinati. Forse si sarà distratto nel corso dell’ultima riunione di commissione, dell'ultimo Consiglio dedicato al tema, oppure avrà letto male o di sfuggita i giornali.

Fatto sta che Greco (volutamente o no) si confonde e confonde le acque e tutto questo al fine di non affrontare in modo chiaro ed esaustivo il problema legato all’inquinamento che uccide l’area industriale di Rende.

Il consigliere di maggioranza chiarisca invece alla città in cosa consiste la compravendita di terreni tra i privati, quali accordi ci sono e tutte le informazioni utili a poter formulare una determinazione nel merito.

Ribadiamo anche che la denuncia del sindaco (avvenuta a luglio 2015) è stata indotta dalla nostra messa in mora (protocollata esattamente un mese prima: giugno 2015), firmata anche dall’associazione Crocevia. Il suo atto, al contrario del nostro, non si può assolutamente considerare un atto politico.

Non possiamo che confermare, infine, che ha assolutamente ragione quando ci accusa di "trescare" con i cittadini, - conclude Miceli - in questo caso quelli residenti nelle immediate vicinanze dell'area fortemente inquinata e costretti a subire da troppi anni i miasmi malefici. Siamo entrati in comune, cittadini tra i cittadini, per portare avanti solo ed unicamente i loro interessi. A quelli dei poteri forti, invece, ci pensano già, e da tempo immemore, i partiti politici.”