Usr, tavolo interistituzionale sulla legalità
Per unire le forze contro l’illegalità e la corruzione, il MIUR ha sottoscritto una carta d’Intenti con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), la Direzione Nazionale Antimafia (Dna), l’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) e il CSM.
Così, per la prima volta, queste istituzioni lavorano tutte insieme, attraverso progetti congiunti, per portare il proprio messaggio ai più giovani e mettere al servizio della Scuola le loro alte professionalità con lo scopo di sensibilizzare gli studenti sui temi della lotta alla illegalità e, più specificamente, su quelli del contrasto alla criminalità organizzata. In attuazione alla Carta d’Intenti, per diffondere e rafforzare la cultura della cittadinanza e della legalità, si è insediato, alla presenza del Capo Dipartimento Istruzione del MIUR, Rosa De Pasquale, il Tavolo regionale sulla Legalità presieduto dal Direttore Generale dell’USR per la Calabria, Diego Bouché, e composto da rappresentanti della Magistratura, del mondo Accademico e della Scuola: Raffaele Mazzotta, Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Catanzaro; Salvatore Di Landro, Procuratore generale presso la Corte di Appello di Reggio Calabria; Domenico Introcaso, Presidente Corte di Appello di Catanzaro; Fiorenza Freni, Presidente Corte di Appello di Reggio Calabria; Salvatore Dolce, Magistrato della Direzione Nazionale Antimafia; Marco Del Gaudio, Magistrato della Direzione Nazionale Antimafia; Roberto di Palma, Presidente A.N.M. di Catanzaro; Teresa Reggio, membro dell’A.N.M. di Castrovillari; Cleto Corposanto, Paolo Falzea, Donatella Monteverdi, Rocco Reina e Bruno Bilotta, rappresentanti ANAC dell’Università di Catanzaro; Maria Stella Franco, referente per l’Educazione alla Legalità dell’USR Calabria; Franca Falduto, referente Coordinamento regionale delle Consulte provinciali studentesche con i cinque Presidenti provinciali, Alessio Rocca per la CPS di Catanzaro, Vincenzo Covelli per la CPS di Cosenza, Gian Piero La Vecchia per la CPS di Crotone, Carloalberto Corica per la CPS di Reggio Calabria e Giovanni Di Bartolo per la CPS di Vibo Valentia.
I lavori di insediamento sono stati aperti dal Direttore Generale Diego Bouché che ha illustrato ai presenti gli obiettivi dell’iniziativa, ovvero il compito di fornire contributi e riflessioni sul Documento di indirizzo per la crescita della cultura della legalità e della corresponsabilità del MIUR che sta alla base dello sviluppo dei lavori del neo costituito tavolo di lavoro, nonché favorire iniziative coerenti con gli stessi obiettivi della Carta d’intenti e, quindi, potenziare la governance regionale sull’Educazione alla legalità supportando le reti di scuole nella realizzazione di iniziative in ordine alle tematiche in questione.
Gli interventi dei presenti, ciascuno portatore di autorevoli e preziosi contributi, hanno evidenziato che le Scuole, benché siano fucine di interessanti progetti, nel quadro delle contingenze attuali, devono, oggi, assumere il compito di personificare l’obiettivo della Legalità che è la base stessa di ogni azione pedagogica. In quanto comunità educanti, infatti, spetta alle Scuole il compito di preparare adeguatamente i futuri cittadini, partecipando ad un progetto sociale che si basa sui principi della democrazia partecipata e reale.
Anche a seguito degli apprezzatissimi interventi dei Presidenti delle Consulte studentesche, è emerso quanto evidenziato nelle conclusioni dal Capo Dipartimento Rosa De Pasquale, ovvero che non vi sarà cambiamento possibile se gli adulti non saranno testimoni di legalità tra le nuove generazioni con il senso diretto e personale della responsabilità e se non si avrà la capacità di far nascere tra i giovani quel desiderio autentico di legalità che è salvaguardia di giustizia ed equità, di democrazia, sano equilibrio di diritti e doveri, radice del rispetto dell'Altro come di sé e dell'ambiente circostante che è spazio di comunità. In tal modo, all'esperienza acquisita in passato sulla scorta delle sollecitazioni delle Linee guida del 2007, si aggiungerà il frutto di nuove attività di rete configurate, però, a partire da un coinvolgimento progettuale attivo degli studenti, invogliandoli ad esplorare il territorio circostante, valutare la reale presenza degli altri attori sociali, stimolare la partecipazione della popolazione residente ed acquisire progressivamente un senso critico sociale sostenuto dallo studio e dalla prassi.