“Caporalato”, 6 denunce: braccianti a lavoro 10 ore al giorno per 1 euro
Sei persone sono state denunciate al termine di un’attività d’indagine, condotta dalle fiamme gialle cosentine, contro il cosiddetto fenomeno del “caporalato” e dell’impiego di mano d’opera irregolare.
Approfittando dello stato di necessità e bisogno di persone in cerca di occupazione, i presunti “caporali” avrebbero sfruttato braccianti agricoli, italiani ed extracomunitari, illusi dalla speranza di una paga adeguata e decorosa, per impiegarli nei campi della Sibarite. L’operazione, condotta nel corso delle ultime settimane in diverse località dell’area ionica cosentina, si è svolta attraverso il controllo di automezzi, sopralluoghi, appostamenti, pedinamenti e riscontri cinefotografici.
L’organizzazione individuata avrebbe dunque fornito ai lavoratori sfruttati un posto letto in abitazioni fatiscenti costituite da container non areati, maleodoranti e in pessime condizioni igieniche. Il tutto per 100 euro al mese.
Diversi braccianti venivano continuativamente fatti lavorare anche per 10 ore al giorno, senza alcuna pausa e senza cibo, ricevendo una retribuzione di appena 1 euro l’ora.
A conclusione delle attività sono stati così segnalati alla Procura della Repubblica di Castrovillari sei soggetti, quattro italiani, un bulgaro ed un pakistano, per aver “organizzato e reclutato manodopera agricola, fornendo intermediazione ad aziende, mediante sfruttamento dei lavoratori attuato con violenza e minacce". Il cittadino pachistano è stato denunciato anche per porto abusivo d’armi.