Fondo per il diritto allo studio, la questione diventa nazionale
La questione relativa alla violazione del diritto allo studio degli studenti delle università calabresi è diventata un caso nazionale. Il senatore Piero Aiello, sensibile alla tematica, ha infatti presentato un’interrogazione a seguito delle numerose sollecitazioni ricevute dal presidente della Fondazione Università Magna Graecia, Arturo Pujia, impegnato in una vera e propria battaglia a tutela degli studenti.
L’ingiustizia, perpetrata ai danni degli universitari calabresi e del Sud più in generale, è ora sul tavolo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca grazie all’interrogazione a firma di ben trenta senatori di diverse regioni meridionali, esponenti di differenti forze politiche, aggregati grazie all’impegno di Aiello.
Nell’interrogazione i senatori evidenziano un dato emblematico: ogni anno le università delle regioni del Sud Italia registrano una costante riduzione delle matricole iscritte ai Corsi di laurea. Nel testo, che ha come primo firmatario il senatore Aiello, emerge che circa 29.000 diplomati, ogni anno, emigrano al Centro-nord per iscriversi a corsi universitari; la riduzione di matricole condiziona ovviamente il numero dei laureati.
Nel rapporto annuale Education at glance dell'OCSE, è stata sottolineata la stretta correlazione tra il numero di laureati e lo sviluppo economico. Lo scarso numero dei laureati, e di laureati che entrano nel mercato del lavoro locale, ha ripercussioni negative sulla situazione economica e culturale del Meridione. I criteri di riparto del fondo integrativo per la concessione delle borse di studio penalizzano in maniera evidente da oltre 13 anni il Sud, e producono effetti gravemente distorsivi -scrivono i senatori- sottraendo ogni anno risorse economiche al Sud. Infatti il 75 per cento circa degli studenti iscritti alle università meridionali, e potenzialmente idonei, non ricevono le agevolazioni per la prosecuzione degli studi, in violazione di un diritto sancito dalla Costituzione.
Rilevata dunque una grave violazione della Costituzione ai danni della popolazione del Sud, i senatori hanno chiesto al Ministro di rimodulare i criteri di riparto del fondo per il diritto allo studio, in modo da eliminare le disparità di trattamento tra le università italiane e da garantire così i diritti ai più meritevoli, privi di mezzi economici.
“Desidero ringraziare il senatore Aiello – dichiara il presidente della Fondazione UMG Pujia- per essersi fatto portavoce di un’ esigenza molto sentita dagli studenti appartenenti alle fasce meno abbienti. È risaputo, infatti, che gli attuali criteri relativi al riparto dei fondi, penalizzano gli studenti del sud. Questi ultimi hanno la metà delle probabilità di ottenere una borsa di studio, a parità di condizioni di merito e di reddito, rispetto a quelli del Nord. Criteri iniqui che giustamente sono stati contestati dai senatori, i quali hanno chiesto al Ministro un’immediata revisione degli stessi.
La possibilità di ottenere una borsa di studio- aggiunge il prof. Pujia- è di fondamentale importanza per realizzare quanto previsto dalla Costituzione che dispone la rimozione di tutti gli ostacoli per la piena realizzazione dei cittadini. Negare un diritto fondamentale come questo- aggiunge Pujia- equivale a negare le cure ad un malato. Ottenere una borsa significa anche avere una carriera formativa più breve e da questo punto di vista il sud viene spesso criticato perché i grandi soloni, come Galli della Loggia, reputano di serie B le Università meridionali senza tenere in debita considerazione il fatto che spesso a queste ultime non viene data la possibilità di ottenere le stesse risorse di quelle del Nord”.