Licenziamenti alla Sogas, sindacati: decisione sproporzionata e viziata

Reggio Calabria Infrastrutture

“Le RSA ritengono sproporzionata e viziata l’estrema sanzione comminata ai due colleghi Sonia Falzia e Gregorio Lia, peraltro, mobbizzati da oltre un anno e mezzo perché ‘costretti’ dalla Società a trascorrere i rispettivi orari di lavoro, senza alcun incarico ed alcuna mansione assegnata. Vergognosa situazione più volte con forza rivendicata dai rappresentanti sindacali nei vari incontri con il CDA e mai risolta, ed accompagnata, tra l’altro, da una surrettizia manovra di diniego a procedere alla riorganizzazione della forza lavoro con la composizione di una nuova pianta organica. Necessità, questa, assolutamente indispensabile per la successiva programmazione interna all’azienda, per l’incombente cassa integrazione”.

È quanto si legge in un comunicato della Fit-CISL, della UIL Trasporti e della UGL TA in merito al licenziamento dei due dipendenti della società di gestione dell’aeroporto di Reggio Calabria.

“Che i licenziamenti dei due colleghi esulino dal semplice piano disciplinare – proseguono i sindacati - è sospetto diffuso. Ma, a prescindere – aggiungono - non si può non giudicare anche con le lenti della politica, la decisione di un’azienda che licenzia, in un anno, tre lavoratori, di cui due, dirigenti sindacali della UGL e CGIL. Pressante il pensiero di una accanita persecuzione dell’ex e dell’attuale CDA nei confronti delle RSA, colpevoli di espletare con dignità e senso di giustizia i rispettivi incarichi sindacali a difesa dei lavoratori SoGAS”.

“È un caso che in 12 mesi vengano duramente “colpiti ed affondati” con il licenziamento due lavoratori dirigenti sindacali o è plausibile configurare premeditati pregiudizi nei confronti delle OO.SS?” si chiedono ancora le Sigle aggiungendo che “D’altronde, a comprova di quanto appena esposto, le RSA, non più di una settimana fa, avevano risposto ad una spropositata provocazione, a firma del Prefetto Bagnato circa la costante presenza degli stessi rappresentanti di categoria ed ancor di più delle stesse RSA, esortando il Prefetto a voler segnalare alle Organizzazioni Sindacali quali Rappresentanti Provinciali e Rappresentanti Aziendali di “comodo” dovevano essere transumate a garanzia del CDA. Ce lo avesse segnalato in tempo, dott. Bagnato, oggi avremmo continuato a garantire il posto di lavoro ai due colleghi”.

“Il pentolone dei veleni interni all’azienda – aggiunge la nota - rischia finalmente di scoperchiarsi: non è un mistero che la collega dirigente sindacale licenziata fosse da tempo, per la Sua onesta caparbietà di difenditrice dei diritti dei colleghi lavoratori in SoGAS, dolente spina nel fianco e quindi, in aperta rottura con il precedente e l’attuale CDA”.

Le RSA si chiedono “se l’art. 3 della Costituzione sia valido in SoGAS o meglio se lo sia per chi amministra l’azienda. Sinceramente, più di qualche dubbio ci assilla a riguardo. Per esempio: come mai uguali intenti non si sono intrapresi nei confronti di quei dipendenti che, dopo il rientro in SoGAS dalla prima CIGS, in accordo con il cda precedente ed attuale, sono a tutt’oggi, dopo 2 anni, rimasti comodamente a casa, assentandosi volontariamente dal posto di lavoro, percependo stipendi d’oro. A riguardo, le RSA ricordano bene l’arrabbiatura del Pres. della Prov. Dr G. Raffa. Non ce ne vogliano i lettori, ma per il momento, solo un esempio”.

In conclusione, le RSA invitano “i paladini della giustizia a ripassare e rielaborare i concetti base della legalità, imparando a memoria che … La legge è uguale per tutti e non per alcuni.”