Malta e Calabria per l’urgenza pediatrica: primo convegno “Il bambino del Mediterraneo”
La creazione di una rete di formazione per l’emergenza e urgenza pediatrica per i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. E’ questo il progetto ambizioso che è venuto fuori dalla la 1ª Conferenza Internazionale sul Bambino del Mediterraneo che si è tenuta, nei giorni scorsi, a Malta con il patrocinio dalla Società Italiana di Emergenza e Urgenza Pediatrica – SIMEUP, del Consolato di Malta ed in stretto coordinamento con l’associazione pediatri maltesi. Il Convegno Internazionale è stato l’occasione per proporre la creazione di un laboratorio congiunto Italia-Malta per lo sviluppo del progetto “Calabria porto della salute nel Mediterraneo” che annualmente vedrà la collaborazione di un’associazione calabrese con una diversa città del Mediterraneo.
L’evento è stato organizzato da due medici calabresi, la catanzarese Stefania Zampogna, Consigliere Nazionale della Società Italiana di Medicina d’Urgenza-Emergenza Pediatrica e dal crotonese Giovanni Capocasale, Revisore della Società Italiana di Pediatria. “La necessità di un confronto scientifico – ha osservato Capocasale - nell’interesse del bambino ha spinto la Calabria, di scuola europea, ad aprire un confronto con una scuola anglosassone ,come quella di Malta, e riuscire ad interpretare una comune strada con un approccio metodologico scientifico attraverso linee guida e protocolli comuni. La Pediatria Italiana ed in particolare quella calabrese ha inteso coglier a volo il prossimo interesse dei Paesi della Comunità europea che vede nel 2011 un Mare Mediterraneo come area di libero scambio, non solo inteso dal punto di vista materiale, come le attività commerciali, imprenditoriali, ma soprattutto immateriale come gli scambi culturali che dovrebbero essere lo strumento per l’abbattimento delle frontiere tra i popoli che si affacciano nel mediterraneo.
La creazione di centri di formazione sia in Calabria che a Malta potrebbero rappresentare i “due hub” dai quali formare una capillare rete di formazione e di centri studi in tutta l’area del Mediterraneo. Tutto questo potrà essere reso possibile da un sostegno diretto delle società scientifiche pediatriche ma anche con un coinvolgimento a 360 gradi degli enti locali come quelli politici. Ed in questa ottica la Regione Calabria si vuole porre come capofila per un progetto europeo di miglioramento dell’assistenza sanitaria a favore di tutti i bambini”. “Il confronto interattivo – ha aggiunto Zampogna - con i colleghi maltesi ha consentito quindi di acquisire percorsi diagnostici e terapeutici comuni anche in quelle situazioni in cui gli interventi nei momenti di grande drammaticità, devono essere messi in atto in maniera standardizzata, con grande professionalità e preparazione.
L’evenienze traumatiche sempre più frequenti in età pediatrica e adolescenziale, necessitano, per il mantenimento delle funzioni vitali una abilità in PBLSD; pertanto l’esperienza della Simeup con i corsi di rianimazione cardiopolmonari, di triage, di maxiemergenza, di tossicologia, di PALS, di simulazione avanzata, rappresentano una grande ricchezza da mettere in una rete sanitaria condivisa con l’isola di Malta. Così come l’esperienza maltese sulla gastroenterologia e sulla malattia diabetica rappresentano un momento di grande confronto con la scuola europea”. Paolo Soler, della Aipa, Associazione dei pediatri maltesi, si è augurato, in proposito, che “nasca una collaborazione scientifica attraverso scambi culturali e formativi non solo teorici ma anche pratico sia ospedaliero che territoriale tra le due scuole”.
Per Pasquale Di Pietro, past presidente della Società Italiana di Pedatria, S.I.P. , si è trattato di “un’ iniziativa scientifica di ottimo livello perché vede il confronto tra diverse scuole su tematiche emergenti in pediatria anche e soprattutto nei vari paesi del Mediterraneo”. Mentre Gianni Messi , presidente nazionale della Società Italiana di Emergenza ed Urgenza Pediatrica (Simeup) ha sottolineato come nasca oggi “una collaborazione che rappresenta un naturale allargamento delle conoscenze assistenziali in campo pediatrico”.