Giustizia: nuovo allarme camera penale Locri per carenze organico

Reggio Calabria Attualità

Nuovo grido d'allarme in merito alla situazione in cui versano gli Uffici giudiziari di Locri a causa della risaputa carenza di personale. Sull'argomento torna oggi la Camera Penale di Locri presieduta dall'avv. Antonio Mazzone, la quale stigmatizza che "non si sta dando corso alle richieste di assumere servizio negli Uffici giudiziari di Locri formulate da magistrati provenienti da altre sedi; i vuoti nell'organico in tali Uffici giudiziari continuano a non venire immediatamente coperti; nonostante le continue rassicurazioni". La Camera Penale locrese prende anche atto che "la realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia non e' ancora sostanzialmente iniziata" e tutto cio' "può costituire indice di non sufficiente attenzione per la Locride da parte dello Stato". Secondo l'organismo forense "anche l'attenzione mediatica appare concentrarsi esclusivamente sui problemi di altre sedi giudiziarie e non su quella di Locri". "Grande preoccupazione per l'insufficiente attenzione dedicata ai problemi della Locride" viene manifestata dalla Camera Penale locrese, che chiede agli organi centrali competenti l'attuazione dei "necessari interventi per il potenziamento degli Uffici giudiziari locresi". Sulla carenza d'organico presso il Tribunale di Locri alcuni mesi addietro aveva lanciato un grido di allarme il presidente del Tribunale stesso, Giovanni Filocamo, con riferimento alla "forte carenza di organico sia di magistrati che di personale tecnico-amministrativo, presso il Palazzo di Giustizia di Locri con la certa conseguenza di scarcerazione di molti imputati per decorrenza dei termini". In altre occasioni e' stato anche manifestato l'auspicio che la terza Commissione del Consiglio superiore della magistratura volesse in tempi brevi esaminare la richiesta di Salvatore Cosentino, sostituto Procuratore della Repubblica a Taranto, che aveva chiesto di essere trasferito alla Procura di Locri, trasferimento che pero' non ha avuto il consenso del Csm.