Protezione Civile, Cavallaro (Cisal): “il neo dirigente regionale ha le idee un pò confuse”
“La buona volontà spesso non basta così come la voglia di mettersi in gioco non è facile perché l’incarico di coordinare la Protezione civile in Calabria, affidatogli qualche mese fa dal Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio, è di quelli pesanti considerato che l’impegno richiede estrema competenza, seria professionalità e straordinaria conoscenza del delicato settore che il geologo Carlo Tansi sta dimostrando, nei fatti, di non possedere.” Lo rende noto Franco Cavallaro, Segretario Generale della Cisal.
“Cosa sia capace di fare, quest’ultimo, nel senso più penalizzante del termine, è facile leggerlo nei recenti lavori del Consiglio Regionale –prosegue Cavallaro - chiamato a discutere sul decreto relativo alla riorganizzazione della Protezione Civile in Calabria, dove, tra l’altro, si è discusso della richiesta, avanzata da Carlo Tansi, sulla soppressione delle sedi della protezione civile di Vibo Valentia e Crotone, proponendo l’accorpamento a Catanzaro.
Una proposta assurda, sbagliata, quasi a voler dire, nel caso del disastrato territorio vibonese, che – afferma Cavallaro - quanto accaduto nell’alluvione di Bivona nell’estate del 2006 e quanto avvenuto nei giorni scorsi nella via Carlo Parisi dello stesso capoluogo, o le centinai di denunce tutte intese a dimostrare la gravità della condizione del sistema ambientale e idrologico, con in registro anche morti, non è servito a niente.
Ma Il sopralluogo compiuto qualche giorno fa a Vibo Valentia lo ha convinto della grave emergenza di cui soffre il territorio oppure gli ha confuso le idee ?
Certo l’ emendamento proposto, ed accolto all’unanimità dal Consiglio Regionale, dai consiglieri regionali Flora Sculco, Vincenzo Pasqua e Michele Mirabello, ha salvato Carlo Tansi da una ulteriore bocciatura al suo mandato.
E’ quanto basta per capire che non può giocare a suo favore il tentativo di dimostrare naturale capacità e disinvoltura se non esiste un supporto di esperienza, un bagaglio di una certa portata e caratura tecnico professionale.
E’ indubbio che chi pensava che Carlo Tansi potesse rappresentare una storia, un passato, una esperienza in un compito così arduo e serio è rimasto letteralmente deluso.
Egli non ha trovato di meglio, valutando la condizione del sistema sulla “Protezione Civile che non va”, che prendersela con la Cisal, la Confederazione italiana sindacato autonomi lavoratori.
Un grave errore di calcolo perché è andato a mettere in discussione l’impegno dei lavoratori di un Sindacato che proprio per la sua incessante e appassionante abnegazione nella difesa dei diritti e nella ricerca di nuove energie per il lavoro che non c’è, continua a far salire l’astina dei suoi iscritti fino a diventare la quarta rappresentanza sindacale del Paese.
E Carlo Tansi ha sbagliato anche quando ha pensato che, per poter realizzare l’obiettivo, vincolato alla sua nomina legata alla piena attuazione di una politica dello spending review che prevede tagli agli sprechi, trasparenza nelle procedure e riorganizzazione della macchina e quindi del personale, diventava facile i mettere in croce il personale, ovvero quello che anche nella più dura precarietà formativa e di ruolo e compiti ha sempre dato l’anima spendendosi su ogni fronte e a costo di grandi e talvolta insopportabili sacrifici.
Certo sarà interessante vedere se Carlo Tansi, che dice di aver scoperto tutto questo fardello di irresponsabilità, sprechi e consulenze a personaggi in conflitto d’interesse con la stessa Protezione Civile e quindi con la Regione Calabria, sarà capace di presentare un adeguato faldone alla magistratura.
Quel che conforta in questa circostanza è che il Presidente Mario Oliverio, prendendo atto della grave condizione in cui versa il sistema idrogeologico e ambientale del territorio vibonese, abbia deciso di assumere immediate iniziative allo scopo di avviare un articolato e funzionale intervento pronto a limitare eventuali danni a persone e cose per poi puntare ad una definitiva messa in sicurezza.
La Cisal, in ogni caso, chiede le sue dimissioni ed è pronta a motivarne la richiesta. Così come conferma la fiducia all’impegno dei lavoratori associati e – conclude il Segretario Generale della Cisal - spera che al disopra del fallimento dell’esordio di Carlo Tansi alla guida della Protezione Civile in Calabria prenda il sopravvento un progetto che aiuti la nostra popolazione a sperare in un futuro meno drammatico per eventuali calamità naturali.”
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