L’appello dell’Unione Ciechi alla Politica: “Ricordarsi del sociale e dei suoi bisogni”
Il presidente dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Cosenza, Giuseppe Bilotti, in occasione della campagna elettorale per le amministrative, invita tutti i candidati a non dimenticare il sociale.
“Il momento delle prossime amministrative – scrive il Presidente Bilotti - in tutti noi ha creato un’occasione di riflessione e d’intervallo per riflettere sul prossimo tour politico, in modo positivo, con manifestazioni di condivisione e volontà concrete e risolutive, atte a soddisfare le molte esigenze del mondo delle difficoltà, in un contesto di promozione delle politiche sociali necessarie alla comunità”. Il presidente Bilotti sottolinea il fine che anima l'azione dell'Unione Ciechi: interpretare le necessita' e le aspirazioni della maggioranza delle persone con difficolta' e in particolare dei ciechi, attraverso la promozione di iniziative utili ad offrire quell'immagine corretta dei portatori di disabilita' visiva e a favorirne la piena integrazione nel tessuto sociale e lavorativo.
”Tutto ciò – sottolinea il Presidente Bilotti - dovrebbe stimolare le istituzioni al riconoscimento dei numerosi problemi della categoria e non solo, suggerendone, finalmente, anche una giusta soluzione”.
“Carissimi amici e politici – continua Bilotti - il nuovo itinerario delle politiche sociali della nostra Regione deve partire e unirsi con l’esistente proiettato in un futuro nuovo e propositivo.
La “cura” del sociale è il superamento delle difficoltà che lo circondano. Non è mai un processo compiuto. La sua qualità deve essere ancora migliorata, le sue dimensioni accresciute e la sua conoscenza dovrà illuminarci la mente per ogni decisione che andremo a prendere.
La nostra – conclude il Presidente dell'Unione Ciechi di Cosenza - è un’opera che abbraccia le varie problematiche ed apre la strada alla programmazione dei prossimi anni dando la possibilità di giudicare e, quindi rafforzare la scelta di starci vicini e sostenerci nel duro cammino, un cammino per conquistare i nostri diritti sempre più difficili da raggiungere e sempre più calpestati dalla non curanza e dalla indifferenza”.