“Arsenale” scoperto nel vibonese, padre e figlio in manette
Un piccolo “arsenale” nascosto nel garage e in un capannone: all’interno una pistola cal. 6.35 di fabbricazione cecoslovacca con tanto di caricatore e 45 proiettili e, tra alcune pedane, un’altra pistola Beretta cal. 22 con matricola abrasa completa anch’essa di caricatore, 205 proiettili dello stesso calibro, due fucili a pompa cal. 12 e una carabina Winchester cal. 30x30.
A scoprire il tutto sono stati i carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia insieme alle unità cinofile del Gruppo Operativo “Calabria”, che hanno eseguito una serie di perquisizioni finalizzate proprio alla ricerca di armi.
Nel corso delle operazioni i militari si sono concentrati su un’abitazione e un capannone di proprietà di Mario Sicari (48 anni) e del figlio Giovanni (22), entrambi fruttivendoli ma con alle spalle precedenti penali.
I due, accompagnati presso comando dell’Arma, non hanno saputo giustificare il possesso delle armi, peraltro di provenienza estera ed illecita. Così sono scattati gli arresti ed ora padre e figlio si trovano ristretti presso la casa circondariale di Vibo Valentia e dovranno rispondere delle pesanti accuse di detenzione abusiva di armi e munizioni, ricettazione, detenzione di arma clandestina.
“Il sequestro, l’ennesimo nel territorio vibonese operato dai Carabinieri - affermano i militari - ha consentito di sottrarre dal territorio armi capaci di fare un volume di fuoco impressionante e letale”.