Rinascita Scott, altri 4 arresti. Chiuso cerchio sul ritrovamento di armi e omicidio Pugliese
Ancora quattro arresti nell’ambito dell’operazione Rinascita Scott (QUI). Questa mattina i carabinieri del nucleo investigativo del di Vibo Valentia hanno infatti eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della stessa Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro persone: Francesco Antonio Pardea, Marco Ferraro, Filippo Di Miceli e la moglie di quest’ultimo che è però finita ai domiciliari.
I quattro sono stati già arrestati nell’ambito del blitz (QUI) perché ritenuti appartenenti alla ‘ndrina locale dei Pardea-Rainisi. Le indagini hanno quindi chiuso il cerchio sui due ritrovamenti di armi avvenuti il 20 ottobre 2019 e il 6 febbraio scorso, quando i militari di Vibo e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria hanno scovato, sigillato all’interno di alcune pareti, un vero e proprio arsenale composto da fucili automatici, pistole, munizioni e giubbetti anti-proiettili.
Le investigazioni hanno permesso di accertare che le stesse fossero l’arsenale dei “Pardea-Rainisi” e che sarebbero servite per l’esecuzione dell’attentato a Rosario Pugliese, attualmente latitante e appartenente alla contrapposta ‘ndrina “Cassarola”.
Sarebbero così emersi collegamenti della Locale di Vibo Valentia con il crimine di Polsi, come l’incontro monitorato nel 2009 tra gli esponenti di vertice della Locale di Vibo, Bartolomeo Arena, Domenico Camillò (78enne) e Antonio Chiarella con Domenico Oppedisano, detto Don Mico, arrestato a seguito dell’operazione “Crimine” e ritenuto il vertice indiscusso della ‘ndrangheta.