Intimidazioni ad amministratori locali, la ricetta Alfano tra prevenzione e questionari
Una “piattaforma” di strategie per prevenire e contrastare il fenomeno degli atti intimidatori; la creazione delle sezioni provinciali dell'Osservatorio presso le Prefetture, che partiranno, in via sperimentale, in sei province pilota; la somministrazione agli amministratori di un questionario finalizzato a conoscere meglio il mondo in cui operano; l'individuazione di possibili interventi normativi che potrebbero fornire un ulteriore utile strumento di contrasto al fenomeno; il potenziamento del sistema di monitoraggio semestrale delle intimidazioni denunciate.
È questo il pacchetto di proposte per contrastare l’escalation di intimidazioni nei confronti degli amministratori pubblici locali di cui il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, è andato fiero illustrandoli nel corso di una riunione dell'Osservatorio permanente sul fenomeno svoltasi presso il Viminale.
L'OSSERVATORIO, è stato costituito con decreto nel luglio 2015, con l'obiettivo di “monitorare il fenomeno, approfondire le cause che lo determinano e individuare adeguate iniziative di supporto alle vittime che tengano conto dell'esperienza quotidiana di coloro che vivono nei governi locali e che siano in grado di rispondere in maniera differenziata alle diverse situazioni territoriali”. Ed In quest'ottica, sottolineano dallo stesso ministero, sarà “particolarmente rilevante il ruolo attivo e di dialogo svolto dagli Osservatori provinciali presieduti dai prefetti”.
Al vertice di ieri pomeriggio hanno partecipato il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, il sottosegretario Gianpiero Bocci, il capo di gabinetto Luciana Lamorgese, il capo della Polizia Alessandro Pansa, i vertici del Viminale e una delegazione dell'Anci nazionale e dell'Upi, composte rispettivamente dal presidente Piero Fassino e dai primi cittadini di alcuni comuni, e dal presidente Achille Variati.