Prodotte 450 bottiglie di vino solidale al Centro Diurno di Montepaone
Il programma riabilitativo del Centro di Salute Mentale di Montepaone Lido, diretto da Salvatore Ritrovato, ha previsto un percorso di formazione al lavoro dall’enorme ricaduta per i giovani utenti con disabilità psichiatriche. Ed è così che, il 16 marzo scorso, hanno finalmente degustato il “Vino solidale Aurunco annata 2015”, frutto del progetto “Giovani in campagna” che li ha visti partecipare attivamente a tutta la filiera produttiva della vendemmia, della pigiatura, dell’imbottigliamento e dell’etichettatura. Sono state prodotte oltre 450 bottiglie di ottimo vino, assolutamente biologico, che aspetta solo di essere apprezzato dalla popolazione.
Al momento ufficiale della degustazione hanno preso parte i vertici dell’Azienda Sanitaria di Catanzaro (quali il direttore generale Giuseppe Perri, il direttore sanitario Carmine dell’Isola, Antonio Montuoro e Nicola Voci), il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, il sindaco del Comune di Gasperina Gregorio Gallello e l’Amministrazione Comunale di Montepaone con gli assessori Maria Assunta Fiorentino e Francesco Lucia. Ha inoltre collaborato alla realizzazione della manifestazione l’Istituto Alberghiero di Soverato diretto da Giuseppe Fioresta.
Come ha chiarito la responsabile del Centro Diurno, Rosa Conca, il progetto “Giovani in campagna” rientra nel programma riabilitativo finalizzato allo sviluppo delle abilità lavorative ed alla formazione al lavoro. Il progetto si colloca, infatti, all’interno di un “modello di terapia integrata“ in uso nel Centro diurno, costituito da interventi psicologici e sociali, accanto a quelli tradizionali di tipo farmacologico e psicoterapeutici. Questo modello d’intervento nasce anzitutto a supporto delle famiglie, fino al loro pieno coinvolgimento nei programmi e nella prassi riabilitativa dei propri figli.
“Giovani in Campagna”, avviato nel 2014, gode del sostegno dell’associazione di auto mutuo aiuto “AMA Calabria”, del Centro di Studio e Promozione Familiare “Don Pellicanò” di Isca sullo Jonio e della Fondazione Paolo Ponterio di Borgo Piazza di Borgia. La collaborazione con le associazioni - ed il coinvolgimento di quaranta persone tra operatori, volontari, utenti e genitori - hanno permesso ai giovani in riabilitazione di fare anche altre esperienze, come la raccolta delle olive, un corso di erboristeria, un corso di agricoltura sinergica.
A tutt’oggi il progetto è in itinere, prossima sarà la raccolta delle fave che potranno essere degustate durante la preparazione dei pasti nel laboratorio di cucina attivo ogni giovedì presso il Centro Diurno.