Bach, Liszt, Beethoven e Chopin “risplendono” nel concerto di Bevacqua
Da Bach a Liszt, passando per Beethoven a Chopin sono stati gli autori scelti e presentati dal pianista Lorenzo Bevacqua, sabato scorso, 19 Marzo, presso l’Auditorium del Liceo Musicale “O.Stillo”, nel concerto organizzato dalla Società Beethoven Acam di Crotone.
Autori tutti che hanno dedicato una parte notevole della loro produzione musicale al pianoforte, portandolo a diventare il mezzo più importante di trasmissione delle loro creazioni. Un Bach quello della “Partita in do minore” presentato da Lorenzo Bevacqua che oscillava fra affermazione di un tessuto polifonico dominante ad una liricità quasi da romanticismo (specialmente nelle danze lente) facendolo proiettare come diceva “Schweitzer” quasi un precursore della musica a programma.
Lo scherzo di Chopin invece era orientato verso un virtuosismo trascendentale dove, vista a facilità tecnica e una mano particolarmente felice, Bevacqua ha avuto la possibilità di mettere in luce capacità sorprendenti. La “Waldstein” DI Beethoven ha dato la possibilità al giovane artista di esprimere capacità di tenuta tecnica e fraseologica che certamente non mancherà di sviluppare e perfezionare nell’arco della sua vita artistica interpretativa.
Una fraseologia ben equilibrata supportata da una notevole chiarezza tematica ed una forte dose emotiva, specialmente nello splendido “adagio” che si proiettava in un “rondò” vorticoso, che, come diceva “Karl Czerny” è basato sull’uso del pedale che in questo caso appare essenziale, creando un eco dolcissimo alla luminosa melodia, sostenuta da arpeggi di accompagnamento.
Lo splendido “Valse” dell’opera “Faust” di Gounod, è stato il brano conclusivo del concerto. Un vero miracolo di bellezza e piacevolezza sonora. Un Liszt permeato e levicato di sonorità che anticipano quelle che diventeranno consuete nella musica di “Prokofiev”. Una bella serata artistica dove virtuosismo tecnico e capacità interpretativa sono state le vere protagoniste di brani intramontabili. Grande partecipazione di un pubblico numerosissimo che ha riservato al giovane artista un calore inusitato ricambiato da un bis dedicato alla monumentale opera di Schumann.