‘Ndrangheta. Narcotraffico dal Sudamerica, a Firenze maxi sequestro di beni

Calabria Cronaca

Nella mattinata di oggi, il Gico del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza di Firenze ha eseguito un provvedimento di sequestro in applicazione di una “misura di prevenzione patrimoniale” emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, su proposta della locale Procura Distrettuale Antimafia.

L’intervento arriva al termine delle indagini eseguite dalle fiamme gialle nell’arco di tre anni e che hanno colpito una cosca di ‘ndrangheta calabrese che opera su tutto il territorio nazionale e che sarebbe coinvolta nell’importazione di ingenti quantitativi di cocaina provenienti dal Sudamerica, dove poteva contare sull’appoggio di soggetti che facevano da tramite con un potente cartello della droga colombiano.

Nel corso di diverse operazioni, infatti, il Gico del capoluogo toscano hanno sottoposto a sequestro più di 280 kg. di cocaina purissima, per un valore complessivo stimato in 10 milioni di euro e che sul mercato avrebbe potuto essere venduta almeno al triplo di questo importo; dopo, ovviamente, l’aggiunta delle sostanze da taglio.

Nell’ambito dello stesso servizio erano stati tratte in arresto, 16 persone ritenute appartenenti alle potenti famiglie di ‘ndrangheta degli “Avignone-Viola-Zagari” e “Paviglianiti-Maesano”, originarie di Taurianova e San Lorenzo, e molte delle quali da anni erano trapiantate nelle regioni più ricche del Nord Italia, dove avevano fatto perdere le proprie tracce e dove avrebbero riciclato ingentissime risorse nei più remunerativi settori dell’economia legale.

Le più recenti investigazioni dei finanzieri, sono state indirizzate alla ricostruzione dell’ingente patrimonio del quale l’organizzazione, anche attraverso l’interposizione di prestanome e familiari, poteva disporre in maniera indisturbata. In particolare, le attenzioni delle fiamme gialle si sono concentrate su quello che viene considerato uno dei principali promotori dei traffici di droga, Stefano Condina, di Sant’Eufemia D’Aspromonte, che sarebbe stato il destinatario di due distinte partite di cocaina - per circa 250 kg. - provenienti dal Sudamerica e sequestrate nel porto di Gioia Tauro.

Gli investigatori, dunque, sono risaliti alla disponibilità di Condina di dieci immobili, due fabbricati, sei terreni, una società e due conti correnti (del complessivo stimato in oltre 1 milione di euro) e per i quali il Tribunale di Reggio Calabria ha concesso l’emissione della misura di prevenzione patrimoniale.

La misura eseguita oggi, per gli inquirenti andrebbe così a colpire “in maniera decisiva”, uno dei presunti vertici dell’organizzazione, sottraendo consistenti capacità economiche, “strumento questo - affermano i finanzieri - che si rivela, ancora una volta essere decisivo per giungere alla decapitazione di agguerrite organizzazioni criminali, che – senza adeguate risorse – vedono sempre più progressivamente ridursi il loro potenziale offensivo”.