Operazione Giano della Capitaneria di Porto, controlli e sequestri
Nelle settimane che hanno preceduto le festività natalizie, il personale della Capitaneria di Porto di Crotone, alle dipendenze del Capitano di Vascello Giuseppe Meli, è stato impegnato nell' operazione denominata "GIANO", disposta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto che ha interessato tutto il territorio nazionale. I controlli hanno interessato l'intera filiera della pesca, dai punti di sbarco del pescato sino alla grande distribuzione, dai punti di rivendita al dettaglio alle unità da pesca. Effettuati complessivamente 275 controlli, sia in mare che a terra, interessando entrambe le province di Crotone e Catanzaro. 39 sanzioni amministrative per un importo totale di 140 mila euro per accertate violazioni in materia di rintracciabilità ed etichettatura dei prodotti sottoposti ad accertamento. Ulteriori violazioni amministrative sono state irrogate a carico di esercizi commerciali che avevano posto in vendita prodotti cui il termine massimo di conservazione risultava già superato o, in alcuni casi, il cui termine massimo di conservazione non risultava presente. Sono state poi deferite alle Autorità Giudiziarie competenti 19 titolari di attività commerciali, nei vari stadi della filiera della pesca, per tentata frode o accertate frodi in commercio. In particolare sono stati rinvenuti, nel corso dei controlli, prodotti ittici distribuiti e/o posti in vendita con denominazioni difformi da quelle previste ovvero prodotti le cui qualità organolettiche e la tipologia degli stessi, risultavano essere nettamente inferiori a quanto posto in vendita dagli esercizi commerciali controllati. Nella fattispecie è stata riscontrata la vendita di "Pollack d'Alaska" come "Merluzzo", "Brosme" per "Baccalà", "Neoxalanx" per "sardella".Durante tale attività sono stati sottoposti a sequestro, prodotti ittici per una quantità superiore alla tonnellata. Sono stati infine sequestrati le reti a strascico e i prodotti ittici pescati a quattro Motopesca individuati tra Cirò Marina e Crotone da Motovedette e mezzi aerei del Corpo intenti ad effettuare la pesca a strascico in zone non consentite. In quest'ultimo caso i prodotti ittici sequestrati sono stati devoluti in beneficenza. Un'ulteriore rete, in questo caso della tipologia "rete da posta", è stata sequestrata nell'Area marina protetta di Capo Rizzuto da parte di una Motovedetta impegnata nell'operazione.