Dall’Alto Jonio un numero verde contro la violenza sulle donne
Aiutare e dare coraggio alle donne vittime di violenza che spesso hanno paura a parlarne e si chiudono in sé stesse sprofondando in una condizione di solitudine e disagio. E’ proprio per dare una voce a chi subisce soprusi che il Rotary club di Trebisacce Alto Ionio Cosentino, diretto dalla presidente Clara Latronico, ha istituito un numero verde contro la violenza sulle donne: 800 200 844, attivo da lunedì a sabato, dalle ore 8 alle 20. L’iniziativa, finanziata dal Rotary - Distretto 2100 e fortemente voluta dal Governatore Giorgio Botta, interessa il territorio di Sibaritide e Alto Ionio, da Cariati fino a Rocca Imperiale.
A rispondere alle telefonate saranno volontarie opportunamente formate sotto il profilo psicologico, in maniera tale da poter garantire, nella fase iniziale, capacità di ascolto e di relazionarsi in maniera empatica, per poi coinvolgere personale specializzato (medici, avvocati, assistenti sociali, consultori familiari, psicologi) ed eventualmente, nel caso di ricoveri temporanei, indirizzare le richieste ai centri di accoglienza, laici e religiosi, presenti sul territorio. A tutte le donne è garantito l’anonimato.
L’iniziativa è stata condivisa dai Rotary club di Sibari Magna Grecia-Cassano all’Ionio, Corigliano Rossano “Sybaris”, Rossano “Bisantium”, “Terra Brettia”; dai Club Interact - Trebisacce A.I.C., Inner Wheel Corigliano Rossano “Sybaris”; dall’Azienda Sanitaria Locale - Consultorio Familiare di Trebisacce; dai Comuni di Amendolara, Trebisacce, Villapiana, impegnati a promuovere e gestire iniziative volte a favorire il contrasto della violenza di genere, anche in collaborazione con l’associazionismo presente sul proprio territorio. Inoltre, il progetto è sostenuto dall’Istituto di Istruzione superiore “Aletti” di Trebisacce nel suo ruolo educativo delle giovani generazioni attraverso azioni di formazione e sensibilizzazione al tema; dalla Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari); dal Consultorio familiare “Agape” di Trebisacce; dalle associazioni “Petali di Rosa” e “L’albero della memoria” di Trebisacce; dal Centro di ascolto parrocchiale “Casa Karmel” di Amendolara, dalla Fondazione “Roberta Lanzino” di Cosenza. Con tutti i partner - a disposizione secondo le proprie competenze - è stato firmato un protocollo d’intesa. Tanti, dunque, i soggetti coinvolti: enti locali con i propri servizi di assistenza sociale; aziende sanitarie locali con i servizi di Pronto soccorso, consultorio familiare, salute mentale; associazioni di volontariato presenti sul territorio, enti religiosi, ordini professionali, scuole.
Tutti uniti per fare rete contro una violenza che troppo spesso è celata nel silenzio. La cronaca è sempre più nera: il 35% delle donne nel mondo ha subito violenza, il più delle volte tra le mura di casa. Violentate, perseguitate, oppresse, uccise, da mani che dovrebbero accarezzare e, invece, colpiscono. Guardate da occhi che dovrebbero amare e invece sprizzano odio. E poi quella promessa di cambiare che prima o poi sfocia di nuovo in schiaffi e insulti. Al centro ci sono sempre loro. Le donne. Vittime di un dolore, di una paradossale vergogna, di un isolamento che bisogna abbattere. Perché aprirsi agli altri significa ricominciare a vivere.