Ecosistema Urbano: Iaconantonio, lo studio del Sole 24 Ore va letto a fondo
Testo integrale della dichiarazione rilasciata dall’assessore all’Ambiente Domenico Iaconantonio: “Il dato statistico che emerge dalla 17esima edizione di “Ecosistema urbano”, lo studio di Legambiente e dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia pubblicato dal Sole 24 ore e riferito al 2009, merita una riflessione approfondita. Perché se ci si dovesse soffermare alla classifica finale, che vede Catanzaro relegata all’ottantottesimo posto, cioè tre posizioni in meno rispetto all’anno precedente, ci sarebbe certo da essere preoccupati. Non che le cose vadano benissimo. Ma il lettore che con attenzione decidesse di soffermarsi sulle 27 tabelle relative agli altrettanti indicatori presi in esame, potrebbe subito notare che il capoluogo di regione occupa posizioni di eccellenza per alcuni parametri significativi; nella maggior parte dei casi si attesta a una dignitosa metà classifica e soltanto in quattro graduatorie occupa gli ultimi posti. Si potrà dire che proprio tali indicatori sono quelli più importanti per la determinazione di un tale punteggio complessivo. In realtà questo è vero solo in parte. La leggenda che dà il quotidiano economico specifica che è “la categoria aria a pesare di più, il 21% del totale”. Ebbene, Catanzaro per “emissioni pericolose”, cioè per la presenza di biossido d’azoto nell’aria, occupa un ottimo quattordicesimo posto; per il rischio ozono è addirittura in dodicesima posizione. Per le polveri sottili le cose vanno peggio, ma non malissimo: siamo sessantottesimi, mettendo dietro molti capoluoghi. Si tratta, inoltre, di un risultato distorto perché la centralina di misurazione che si trova nei pressi della rotatoria del quartiere Santa Maria, rileva le tanti polveri causate dalla presenza dei cantieri della “106”. Ci inorgoglisce, poi, il dato relativo al verde pubblico fruibile nell’area urbana: Catanzaro è decima ed è la prima città del Sud. La Villa Margherita, le pinete di Siano e di Giovino, quest’ultima preservata dall’Amministrazione da una possibile cementificazione, le aree recuperate come quelle di via Miraglia o quelle realizzate di tutto punto (in via Nasi, in via Ambrosio, in via Schipani, solo per citarne alcune), hanno certo favorito un risultato così apprezzabile. Che per il prossimo studio sarà ancora migliore considerata l’area a verde, da poco fruibile, in via Saul Greco e quella di prossima realizzazione nell’area adiacente all’ingresso della galleria che porta sulla rotatoria “Gualtieri”. Tra le positività emerse dallo studio, anche l’indice di ciclabilità, vale a dire le aree riservate a chi pedala: siamo trentanovesimi. Occupiamo la metà della classifica per l’incidenza delle auto e per le moto in circolazione, mentre se da un lato la ricerca rivela che tra le città medie l’offerta del trasporto pubblico è buona (dodicesimi su 41), dall’altro la stessa dice che se ne fa uno scarso uso. Siamo al cinquantaseiesimo posto per le politiche energetiche messe in campo, prima città della Calabria, consumiamo poca energia elettrica per uso domestico (29° posto) un po’di più carburante per le auto (68° posto). Allora cos’è che ha determinato quell’allarmante risultato complessivo? Più che la scarsezza di isole pedonali e zone a traffico limitato, ci ha penalizzato l’indice di mobilità sostenibile, in cui occupiamo, forzatamente, la novantesima posizione con tutte quelle città che non hanno fornito dati per questo parametro. Noi lo abbiamo fatto perché le azioni programmate in questo settore si concretizzeranno nei prossimi mesi. La realizzazione delle scale mobili nel centro storico, i cui lavori saranno appaltati entro fine anno, la metropolitana leggera che ricucirà il tessuto urbano, caratterizzato da tanti quartieri, l’acquisto dei bus a metano, già inserito tra gli argomenti da trattare nel prossimo Consiglio Comunale, consentiranno di fare un notevole salto in avanti. Non brilliamo nemmeno in raccolta differenziata anche se, pur con i tanti problemi legati alla gestione dei rifiuti, Catanzaro ha registrato il raddoppio dei dati del 2008. Quasi in fondo alla graduatoria siamo anche per i consumi idrici domestici e per la depurazione delle acque. Anche in questo caso c’è una programmazione in atto, con un finanziamento già formalizzato per la costruzione del nuovo depuratore della Città, ma non ancora concretizzato da parte della Regione Calabria. Visto nel dettaglio, il quadro che a mio avviso ne vien fuori non è poi così grigio come qualcuno vorrebbe far credere, alla luce anche di quel cinquantesimo posto che la classifica del quotidiano economico riserva al nostro Comune per ciò che riguarda la Pianificazione e la partecipazione ambientale. Ciò significa che ci viene riconosciuto uno sforzo significativo nella progettazione partecipata e nella redazione di piani locali con cui affrontare le criticità. A tal proposito si veda anche il Piano strategico comunale. Ed è su questa linea che proseguiremo, consapevoli che la messa in atto di politiche ambientali adeguate, non potrà che portare Catanzaro a diventare sempre più una città a misura d’uomo, con un miglioramento significativo della qualità della vita. Proprio a questo mirano anche i progetti di educazione ambientale, rivolti in particolare ai bambini, cui il mio assessorato non ha fatto mancare il supporto”.