Lamezia terme: Benincasa (Pdl), no alla corruzione dei fatti
Fa un certo effetto leggere dall’esterno le notizie sullo sgombero del campo rom, sulla salvaguardia del bene pubblico dell’acqua, sulla gestione degli appalti, e sulle altre cose degne di legalità che ci racconta l’amministrazione Speranza. – Lo scrive in una nota La Consigliera del comune da Lamezia Terme Teresa Benincasa – Dicevo –continua- che fa un certo effetto perché devo avere o letto o capito alla rovescia quanto invece avviene nelle stanze e negli atti dell’amministrazione. La politica impone tatto ma non chiede menzogne. Specie in una città confusa dalla corruzione delle parole e dei fatti. Non è un male minore: in politica togliere realtà al presente segna il principio di un male che può condurre in un vero e proprio stato di isolamento in cui tutto diventa possibile e l’azione e le scelte del potere pubblico si allontanano dagli interessi della collettività. Colpa delle ambizioni elettorali i alcuni? Dove può essere spinta una città tanto grande e ricca come Lamezia dalle mezze verità enunciate da Speranza? E’ rassicurante poter credere che tutto va bene, che il problema rom si sta risolvendo, come comunica l’ufficio del sindaco, che presto la Multiservizi ci darà una nuova fonte di approvvigionamento gratis per l’acqua, che gli appalti sono al sicuro da ogni corruttela possibile… e che Lamezia sta per ripartire con la stagione di grande opere grazie ai milionari finanziamenti europei assicurati dal vicesindaco Franceso Cicione. E’ tutto molto rassicurante ma provoca un certo rossore a chiedersi quanto sia credibile. Sul campo rom la verità è che il sindaco ha appena eseguito in maniera parziale l’ordine di sgombero della Procura , assicurando prima l’assegnazione di alloggi con il solito metodo trasparenza zero. E scatenando la reazione legittima della popolazione che attende di conoscere la via per una soluzione definitiva e non una scorciatoia per salvarsi da capri di ordinanze e da motivate esasperazioni sociali. Non miete sogni tranquilli neppure la manifestata strumentalizzazione del Comitato per l’acqua pubblica che invece di ottenere risposta alla loro di richiesta hanno ricevuto l’avviso di una cura peggiore del male: la Multiservizi- società in cerca di privatizzazione- attingerà l’acqua da una fonte tutta sua e il Comune, parola del Sindaco, scenderà in contenzioso con la Sorical, che è la società preposta da leggi dello Stato e della regione alla gestione del servizio idrico. Quali conseguenze sarà costretta a pagare una città che la politica non vuole fare emancipare dalla false idee? Da consigliere comunale avrei voluto già documentare tutto nella giusta sede, salvo le decisioni del Presidente del Consiglio che nelle sedute si arroga il potere di dare la parola come vogliono agli esponenti di maggioranza violando la possibilità di contraddittorio. Deprecabile lo svolgimento della seduta promossa dal Comitato Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”. Surreale perfino la scelta del Presidente Muraca, di affidare le conclusioni al presidente della società che sta privatizzando la gestione del servizio idrico! E nessuno si domanda quanto sia grottesco avviare la stagione degli appalti con le opere cimiteriali affidate senza procedure salva concorrenza nelle mani della beata Multiservizi… non posso che auspicare almeno – conclude la nota -che il Presidente del Consiglio dia sgeuito alla richiesta protocollata ai sensi dell’art.25 del Regolamento comunale e decida, al rientro da Shangai di convocare una seduta di consiglio aperta sul tema della legalità. Si avverte la necessità.