Lamezia Terme, Benincasa (Pdl): la città chiede certezze sul rilancio dell’ex zuccherificio
“Sant’Eufemia chiede certezze sui progetti di rilancio dell’ex zuccherificio: l’abbandono minaccia la salute e la sicurezza dei cittadini, non può essere tollerato, bisogna disinnescare la spirale di violenza con la cura dei luoghi e la cultura della prevenzione”. Esordisce così in una nota Teresa Benincasa, Consigliere del Pdl al Comune di Lamezia Terme.
“Questo stato di abbandono – prosegue - non può più essere tollerato. Né possono essere minimizzati i gravi fatti di violenza consumati all’interno dell’area dell’ex zuccherificio, perché le vittime erano extra-comunitari. Se la dignità della vita va tutelata per tutti, come è giusto, la proprietaria dell’ex-zuccherificio ha l’obbligo di compiere tutti gli atti e le procedure necessarie a verificare l’utilizzo abusivo delle strutture. Le forze dell’ordine, rinvenendo il cadavere di un uomo di nazionalità straniera, ha accertato l’esistenza di vari elementi che fanno supporre che nella struttura ex-zuccherificio nidificano gruppi clandestini. I fatti di cronaca erano annunciati: della permanenza di gruppi di nazionalità straniera all’interno di quella struttura, e più precisamente al rischio che venissero consumati atti delittuosi nell’ambito della raccolta illegale dei rifiuti, chiesi l’attenzione dell’amministrazione. Lo feci in occasione della seduta di Consiglio comunale in cui esattamente un anno fa si approvava un piano di convenzione tra il Comune e la Cissel, in qualità di proprietaria di tutti gli otto ettari dell’area ex-zuccherifico, per rilanciare, si disse, un sistema fieristico, turistico e anche alberghiero … dalle potenzialità garantite dalla sua espansione tra lo snodo ferroviario e autostradale e la distanza a solo 1 chilometro dall’aeroporto internazionale. Per queste buone ragioni il Consiglio, con l’astensione dell’intero gruppo pdl, ritenne valido moltiplicare i diritti dei proprietari. Si ritenne valido, va chiarito, di consentire la trasformazione di un’unica area di particolare pregio per la sua destinazione produttiva in diverse micro settori in cui realizzare tutti quei progetti di sviluppo. Ma nessuno ha mai inteso offrire la licenza di trasformare un’area abbandonata in una pericolosa area parcheggio per clandestini dediti ad attività criminali”.
“Allo stato attuale – aggiunge la consigliera comunale - alla luce dell’inconcludenza di quel progetto di rilancio, e per salvaguardare la sua realizzazione dall’omissione di vincoli stringenti, purtroppo rimasti fuori dalla Convenzione, il Sindaco è chiamato a svolgere una verifica. Prima di tutto comunicando alla proprietà l’obbligo di far rispettare le prescrizioni sulla cura e il controllo dei luoghi. Perché se fatti criminosi si consumano in un luogo che ha titoli e proprietà, l’amministrazione ha il dovere di agire in ogni forma per tutelare la sicurezza dei cittadini dalla diabolica permanenza di gruppi che lasciati indisturbati avrebbero riconosciuto il potere di nuocere alla collettività. Il Sindaco e i dirigenti dell’area tecnica, in particolare, a mio avviso – conclude Benincasa - farebbe bene a fare legalità effettuando un sopralluogo dell’intera area per prendere i dovuti provvedimenti utili a sollevare famiglie e imprese dall’attuale stato di totale abbandono”.