Comune Lamezia: Ambiente, Benincasa (Pdl), istituire Commissione speciale di indagine

Catanzaro Politica

Le questioni ambientali sono sempre cariche di tensioni politiche e sociali e la vicenda della discarica di Carratello- Pianopoli non fa eccezione. – Lo scrive in una nota stampa la consigliera del comune di Lamezia Terme Teresa Benincasa (Pdl) - Ma la vicenda, nelle mani dell’amministrazione lametina, rischia di essere trasformata in una buona occasione per addebitare agli altri il conto delle deficienze e coprire le proprie responsabilità. Non condivido la logica scaricabarile e poco leale del grido lanciato dal sindaco Speranza che cavalcando una giusta causa punta il dito contro il presidente Scopelliti: che c’entra? Avrei capito la richiesta di un intervento del ministro Maroni, o di un incontro con il Prefetto per acquisire certezze sull’impianto e la sua gestione. A cosa serve rullare i tamburi per chiedere di conoscere i nominativi di soggetti di cui gli enti hanno ampia conoscenza e dovere a far conoscere? La popolazione ha diritto a porsi interrogativi giusti per ottenere azioni concrete e non rischiare di essere strumentalizzata verso obiettivi poco chiari. Dietro il popolo del “no discarica” c’è una diffidenza atavica e una rabbia esplosiva alimentata dal fatto che la popolazione si sente giustamente minacciata dai rischi sulla salute ed espropriata di una funzione di autotutela perché destinataria di scelte in materia ambientale, che gli stessi sindaci nascondono, disapplicando l’insieme di garanzie che le norme europee impongono sull’accesso alle informazioni e il diritto di giustizia da parte dei cittadini. Questa è la nostra fragilità ed è questa che va ricomposta con atti razionali, interessando con un’adeguata campagna informativa la collettività, per evitare di trasformare il popolo in uno strumento di lotta fine a se stesso. Sulla discarica di Pianopoli, il Comune di Lamezia, già nel 2009, dopo lo stop alla Multiservizi per la costruzione della seconda vasca, dichiarò ufficialmente di non voler portare i propri rifiuti. Ma il motivo, stando ai fatti, potrebbe anche essere diverso da quello di scrupolo ambientalista. Di certo, senza quello stop oggi sarebbe la discarica consortile lametina la destinazione dei tir della nuova emergenza. Con la differenza che forse nessuno a Lamezia avrebbe protestato. Con tutti gli annessi e connessi: sarebbe stato meglio? Stiamo certi di no, e non solo per motivi sentimentali contro la scelta di piantare monnezza al posto dei pregiati vitigni della collinetta lametina. Ma per i motivi riscontrabili nello strano disavanzo della società in house che ha gestito quello che ora il sindaco Speranza definisce “business dei rifiuti”. A non rendere credibile la levata di scudi del sindaco Speranza – continua Teresa Benincasa - è inoltre la motivazione che hanno determinato il sequestro preventivo della discarica sita in Località Stretto del Comune di Lamezia, gestita dalla Multiservizi, dove la Procura lo scorso mese di luglio ha rilevato una situazione di grave inquinamento. Per tutti questi motivi siamo certi che l’alternativa alla discarica Carratello di Pianopoli sarebbe stata peggiore. E se ci sono affari sporchi nel ciclo rifiuti, questi vanno denunciati e osteggiati con coraggio anche e ancora di più quando sono in mano a gestori “pubblici”. Sulle cose dette dal Sindaco, è opportuno chiarire come stanno i fatti. Perché la bocca è una ricchezza, ma i fatti registrati in capo alla società di fiducia del sindaco, con tutti i danni al bilancio e all’ambiente lametino, non giustificano la chiamata alle armi contro l’invasore: quale? Perché non siamo in grado di dimostrare il buon funzionamento dei “nostri” impianti con visite guidate e accesso libero ai processi decisionale? Il deficit di democrazia e verità va colmato. La popolazione ha diritto a ottenere garanzie autentiche. In materia ambientale in Calabria siamo all’anno zero- neppure l’Arpacal, è riuscita ad assolvere le sue prerogative. E più in generale, i poteri decisionali e di controllo a tutti i livelli sono gestiti senza trasparenza. Le commissioni consiliari si riuniranno si ma per compiere le scelte istituzionali legittime ed efficaci nel tempo. Perché non valutare la possibilità di istituire una Commissione speciale d’inchiesta. Condivido – continua ancora la nota -l’opportunità di fare convergere un impegno serio in materia ambientale dalla Commissione Urbanistica, oltre alla terza commissione ambiente, di cui sono componente- e che con la presidente Mariolina Tropea ha sviluppato un’approfondita riflessione sul degrado delle strade cittadine, sulla manutenzione inefficiente del verde e dell’igiene urbana. Siamo tutti, al di là delle appartenenze di partito, chiamati a cambiare passo e onorare con azioni concrete la memoria di sindaci come Angelo Vassallo, ucciso perché ostacolava le speculazioni nell’area del Parco. Sulle cementificazioni bisogna interrogarci con maggiore onestà. Il Sindaco Speranza non può pensare di lavarsi le mani dai rilievi che provengono dagli enti di controllo. Da dati oggettivi, le autorizzazioni stanno superando ogni record, e inchieste giornalistiche dimostrano come si continuano ad approvare cambi di destinazione d’uso e vertiginosi piani edilizi anche nelle zone dove la presenza di vincoli e pozzi sorgivi dovrebbero contenere i polsi disinvolti delle autorizzazioni. Mi chiedo – conclude Teresa Benincasa - quanto sia sostenibile parlare in un modo e predicare nella direzione opposta...