Grande partecipazione alla presentazione del libro di Teresa Manes
Sabato 16 aprile, alle ore 11:30, alcuni delle classi dell'ITC "A. Lucifero" si sono recate nell'Aula Magna dell'Istituto per assistere, accompagnate dai rispettivi docenti e dalla professoressa Giovanna Ripolo, responsabile del progetto "Fino all'ultimo rigo", alla presentazione del nuovo libro di Teresa Manes: Punto a capo. Non è la prima volta che l'autrice incontra gli alunni dell'istituto, che hanno già avuto modo di accoglierla, e con essa la sua storia, che ha scosso gli animi e i cuori di tutti.
Nello scorso incontro ha raccontato “il giorno in cui la sua vita fu segnata da uno squarcio irrimarginabile." Suo figlio un ragazzo di 15 anni, il 20 novembre 2012, ha deciso di togliersi la vita nella sua casa di Roma, legandosi una sciarpa intorno al collo. lui si chiama "Andrea Spezzacatena", ma il suo nome lo ricordano in pochi, perché tutti prendono a chiamarlo "il ragazzo dai pantaloni rosa" alimentando una serie di allusioni che porteranno la vita e i sogni di un adolescente a frantumarsi come pezzi di vetro. Chi perde un pilastro importante della propria vita, non vive più, ma cerca di sopravvivere, paralizzato dal dolore e trafitto da mille lame; ti ritrovi disarmato in una lotta con te stesso. Non ci sei abituato e allora inizia il processo di difesa della negazione “non ci credo, non è vero” poi la rabbia, e il cercare di ferire con le parole".
Tutto questo è racchiuso nel suo primo libro "Andrea il ragazzo da pantaloni rosa" dove a sangue freddo scaraventa nero su bianco il suo dolore che arriva come un graffio sul cuore. Teresa è cambiata, e con essa i suoi penseri che racchiude in questo nuovo libro. A loro racconta che l'esigenza è stata quella di spezzare delle catene nelle quali era imprigionata ed impotente, autoeducandosi alla resilienza, con un lavoro di introspezione profondo. Nel suo racconto ci accompagna mano nella mano nella sua anima ferita da quel dolore che ha dovuto abbracciare per rieducarlo e condividerlo.
Quel coraggio significa raccontare la storia di chi tu sei con tutto il cuore: avere semplicemente il coraggio di essere imperfetti. E' stato il Dirigente Scolastico Girolamo Arcuri ad aprire ed introdurre il mondo della Manes racchiuso in quelle pagine e come lui stesso ha affermato nel suo intervento: "Punto, a capo”, già dal titolo lascia intuire un nuovo inizio e una riformulazione del suo essere sopravvissuta ad una tragedia indicibile. Come sostiene l’autrice nella parte finale e come peraltro testimoniatoci una settimana fa David le Breton, l’adolescenza e la giovinezza sono criticità della vita all'interno delle quali il compito dei genitori entra in un’area a rischio ed è opportuno che tutte le componenti della fase adolescenziale (gruppo dei pari, famiglia, figure di supporto e Scuola) si scambino quanto più possibile informazioni e rimandi su pensieri, emozioni e azioni. In un’ottica di innovazione, la scrittrice, come lei stessa afferma, si volge al nuovo, mantenendo però memoria del passato, va avanti avendo contezza di ciò che è stato e proprio per questo si riconosce in ciò che è diventata. Sicuramente una persona nuova in costante e resiliente tensione nell’imparare a distinguere il pensiero razionale da quello irrazionale; alla ricerca dell’anima e forse della fede".
L'incontro ha sensibilizzato in modo particolare i ragazzi che sono intervenuti con domande, partecipando attivamente nel grande lavoro di coinvolgimento che Teresa, presidente dell'AIPREB continua a fare portando Andrea nelle scuole, coinvolgendo indistintamente tutti, al fine di esorcizzare la paura di un fenomeno criminoso dalle conseguenze molto gravi e dai costi sociali elevatissimi. Teresa, ha portato nel suo dolore che l'ha messa spalle al muro, cercando per un istante di farlo nostro, così da poter essere consapevoli che certe battaglie non sono per tutti, ma per i soldati migliori, e che anche se la felicità non potrà far più parte di lei, è ancora capace di vivere delle piccole gioie, come quelle di far riflettere i giovani che oggi prendono il posto dei genitori nell'educazione dei principi degli stessi coetanei, sulla prevenzione.
Perché il dolore emotivo, se provocato, mette radici profonde nel cuore e nella mente e non tutti sono capaci di monitorare i propri pensieri, contrapponendo all'irrazionalitá una serie di pensieri funzionali e positivi... Come la decisione presa di trasferirsi a Crotone, pur essendo lontano da Andrea, pur non potendo ripulire il suo altarino, ma condividendo la sua storia con tutti i suoi coetanei, riportandolo così dove dovrebbe ancora stare, tra i banchi di scuola. La Manes sceglie come copertina del libro, se stessa. Una rosa che sembra fragile ma che è d'acciaio e, a differenza delle altre, ha la forza per sbocciare, perché pensa di già alla primavera, al giorno in cui potrà riabbracciare l'anima di suo figlio.