Oliverio: “Saluto per il centenario della nascita di Giacomo Mancini”
“Impegni istituzionali inderogabili a Roma, sopravvenuti all’ultimo momento, mi impediscono di essere presente all’importante e significativa manifestazione di oggi indetta dalla Fondazione nel centenario della nascita di Giacomo Mancini”. È quanto afferma il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.
“Per questo sono molto rammaricato e dispiaciuto. E comunque, in questa particolare circostanza, voglio rivolgere un affettuoso saluto alla Sua famiglia, al figlio Pietro e al nipote Giacomo e un saluto e un ringraziamento a Giuliano Amato e a Claudio Signorile che, ne sono certo, sapranno tratteggiare la grande statura e la stringente attualità di un leader come Giacomo Mancini, che in tutta la sua lunga vita politica si è sempre ispirato a quella cultura alimentata da ideali democratici, etici e civili, all'attenzione verso i problemi del Paese e dall' appassionata tensione verso le irrisolte contraddizioni del Mezzogiorno e le condizioni della sua Calabria.
“Una cultura riformista e di governo che ha ancorato alla “programmazione” e alla “politica del fare” anche il suo impegno come Sindaco di Cosenza, riuscendo ad imprimere alla sua Città una spinta forte e decisiva verso il rinnovamento, arricchendola di opere importanti che hanno ridato prestigio alla sua storia e nuove prospettive di civiltà ai suoi cittadini. Molteplici sono state le tappe che ne hanno segnato l’impegno in tutti i settori della vita pubblica che di volta in volta lo hanno visto come protagonista: dalle lotte meridionaliste degli anni Cinquanta all’attività di governo nei vari dicasteri da lui diretti, alla guida, come Segretario, del Partito Socialista Italiano.
“Come Ministro della Sanità, infatti, Mancini ripropose il modello di assistenza pubblica e gratuita, dotò il Sud e la Calabria di strutture ospedaliere degne di un Paese civile, riuscì a debellare la poliomelite attraverso l’uso del vaccino Sabin superando ritardi e resistenze di ogni genere. Come Ministro dei Lavori Pubblici affrontò, poi, con grande decisione i saccheggiatori dei suoli urbani dopo la frana e lo scandalo edilizio di Agrigento e fece approvare la legge Ponte dotando i comuni degli strumenti di pianificazione e varando una innovazione fondamentale come gli “standard urbanistici”.
“Seppe mettere in atto una capacità realizzatrice con risultati concreti come l’ammodernamento delle infrastrutture viarie in tutto il Paese e il completamento, a tempo di record, dell’autostrada del sole che tolse dall’isolamento l’intero Mezzogiorno, l’ampliamento delle strutture portuali e aeroportuali, la costruzione di sedi scolastiche e comunali, di acquedotti e di reti fognarie, di impianti di illuminazione, l’istituzione dell’Università , il finanziamento e l’attuazione della legge 167 per l’edilizia economica e popolare. Negli anni delle grandi trasformazioni economiche e sociali che attraversavano la società italiana, una personalità come Giacomo Mancini ha il merito storico di aver favorito l’avvio di una efficace e grande stagione di riforme.
“Giacomo Mancini è stato sempre fedele ai grandi ideali del Socialismo e della Sinistra. Per l’affermazione di questi valori e la difesa della democrazia, ha sempre speso tutte le sue energie e ha impegnato tutta la sua determinazione di leader politico, di Ministro, di Amministratore. Nel centenario della nascita, che mi onoro di aver intrattenuto con lui rapporti di profonda amicizia, voglio sottolineare che le sue battaglie , le sue intuizioni, le sue idee sono ancora di grande attualità. La Calabria ed i calabresi non potranno mai dimenticarlo”.