Investì due ragazzi a Serrastretta, arrestato marocchino per omicidio colposo

Reggio Calabria Cronaca

Nell’ottobre di quattro anni fa, a Serrastretta, due ragazzi furono investiti mentre viaggiavano a bordo di una moto. L’investitore era poi fuggito facendo perdere le sue tracce. Gli investigatori dell’Arma hanno però avviato un’indagine che ha portato all’identificazione del mezzo e del suo conducente.


Ieri sera, presso l’aeroporto “Marconi” di Bologna, gli agenti della Polaria ed i Carabinieri del Comando di Borgo Panigale, su input dei militari di Pianopoli, nel reggino, hanno tratto in arresto A.K., un cittadino marocchino di 60 anni colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio colposo, lesioni gravissime ed omissione di soccorso. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme.

I fatti risalgono al 21 ottobre del 2012, quando nella frazione Accaria di Serrastretta sulla Strada provinciale 80/1, due ragazzi a bordo di uno scooter della Piaggio Vespa, Paolo Fazio e Marco Boca, vennero investiti da un furgone di colore bianco che, dopo l’impatto, si diede alla fuga facendo perdere le sue tracce. Per le lesioni gravissime riportate, Paolo Fazio, dopo pochi giorni, morì mentre Marco Boca rimase ricoverato in prognosi riservata fino al successivo 6 novembre.

Dal momento dell’incidente era stata avviata una serrata attività di indagine da parte dell’Arma locale con l’iuto anche di personale di Soveria Mannelli. Sin da subito le attenzioni degli investigatori si erano concentrato su quel furgone bianco. Grazie ad attività di tecniche, all’acquisizione di filmati e alle dichiarazioni di alcuni testimoni, il mezzo venne individuato in un Iveco Daily Max del tipo furgonato.

Trai i proprietari di un mezzo simile venne individuato proprio il 60enne marocchino: l’uomo, aver lasciato il furgone nel cortile della sua abitazione di Pianopoli, dai primi giorni del novembre 2012 aveva però lasciato l’Italia per rientrare in Marocco.

I Carabinieri, nel corso delle indagini, avevano anche repertato parti e detriti ritrovati sul luogo dell’incidente, inviati poi al RIS di Messina che, dopo un’attenta, analisi fornirono una relazione che riportava come “inconfutabilmente compatibili alcune tracce rinvenute … sul paraurti del furgone”.

Venne infine ricostruita anche la dinamica del sinistro, provocato - secondo gli inquirenti - da una condotta di guida imprudente da parte del cittadino marocchino che, nell’affrontare una curva in discesa e a velocità sostenuta, avrebbe invaso la corsia andando ad urtare direttamente contro lo scooter.

A seguito della notifica di esecuzione della misura cautelare, l’uomo è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Bologna a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.