Rapina da 16 mila euro in Brianza: quattro provvedimenti restrittivi a Sinopoli
Nelle prime ore di martedì 19 ottobre 2010, militari del nucleo investigativo del gruppo di Monza, collaborato nella fase esecutiva da personale competente sul territorio, hanno eseguito un provvedimento restrittivo, nei confronti di quattro persone, residenti nella provincia di Reggio Calabria, identificati quali autori della rapina, consumata ai danni dell’ufficio postale di Busnago, il 02 febbraio 2010. I carabinieri hanno chiesto all’A.g. competente un provvedimento restrittivo nei confronti dei quattro malavitosi, tutti gravati da precedenti penali di varia natura, ottenendo: il divieto di allontanarsi dal comune di Sinopoli nei confronti di L. A.; la custodia cautelare presso il proprio domicilio a Sinopoli nei confronti di C. G.; la custodia cautelare in carcere per F. G. e R. G.. “Lampo” è stata convenzionalmente denominata l’indagine, in quanto per i rapinatori in trasferta non è stata data un’altra possibilità di commettere ulteriori reati nel territorio brianzolo.
LE INDAGINI | I primi accertamenti, contestuali al verificarsi dell’evento criminoso, permettevano di appurare che i malviventi, tutti travisati e armati di pistole e coltelli, subito dopo il colpo, erano fuggiti a bordo di una Fiat Panda di colore bianco, compendio di furto in vimercate l’uno febbraio 2010, portando via circa sedicimila euro, creando panico e angoscia tra le persone presenti sul posto. La preziosa collaborazione di alcuni cittadini che avevano fornito elementi utili ai fini delle indagini e l’intuito investigativo dei carabinieri hanno permesso di risalire ai momenti precedenti dell’evento criminoso. In particolare è emerso che dopo aver abbandonato la Fiat Panda i malviventi erano saliti a bordo di una Bmw di colore scuro. Ulteriori spunti investigativi sono stati forniti dai militari in perlustrazione sul territorio e precisamente da una pattuglia della stazione di Bellusco che durante un posto di controllo, ha notato transitare due autovetture viaggiare in modo irregolare, a brevissima distanza. I carabinieri per motivi di sicurezza stradale hanno evitato di fermarle, ma hanno rilevato il numero di targa grazie al quale si è arrivati all’intestatario dell’autovettura. Le indagini tecniche successive hanno consentito di identificare i complici della rapina, tutti della provincia di Reggio Calabria, e documentare che tutti i criminali, i giorni precedenti la rapina erano partiti dalla Calabria, direzione Lombardia.