Gestione Rifiuti, Barbanti: “Operazioni furbe del sindaco Abramo"
"Il sindaco Abramo di Catanzaro, a fine legislatura, prova a fare politica alla vecchia maniera. Quella stessa politica “furbesca” che relega la Calabria all’ultima posizione per sviluppo ed occupazione tra le regioni europee, dove l’interesse vero di una certa classe politica è solo quello di gestire in prima persona appalti, finanziamenti e soldi pubblici."Lo dichiara in una nota Sebastiano Barbanti Deputato PD.
"Sostenuto dal sindaco Mascaro di Lamezia – - scrive ancora Barbanti - allineatosi al volere di qualcuno più forte e furbo di lui - lo scorso 27 aprile il sindaco Abramo ha indotto i sindaci della Provincia catanzarese a costituire un’associazione chiamata “comunità d’ambito” che dovrebbe gestire un business milionario: quello dei rifiuti dell’intera provincia. Solo per i lavori sull’impianto del comune di Alli parliamo ci cifre pari a 37 milioni di euro; nel complesso della provincia di qualche centinaia di milioni. La costituzione della “comunità d’ambito” si richiama ad una leggina regionale dell’agosto 2014 adottata nottetempo dal consiglio regionale di centrodestra condotto dalla Stasi. Viene quindi naturale chiedersi: se proprio si doveva, perché non si è dato attuazione finora a questa leggina del 2014? Forse non erano stati individuati fondi pubblici da spendere?"
"In ogni caso,- aggiunge il deputato - la leggina regionale dell’agosto 2014 contrasta con la legge Statale dell’aprile 2014, la c.d. Delrio, che prevede espressamente che gli enti e le agenzie di ambito provinciale che si occupano di servizi pubblici di rilevanza economica devono essere soppressi.Il sindaco Abramo, evidentemente al chiaro fine di presiederlo, fa costituire un ente che la legge dello Stato prevede vada soppresso, ignorando le valide argomentazioni che il Sindaco Cuda di Pianopoli ha opposto a sostegno della propria mancata adesione all’associazione. Come Deputato di riferimento della Federazione di Catanzaro del Partito Democratico, memore del fatto che già una volta ad inizio anni 2000 con la scusa dell’ambiente in Calabria si sono già sperperati milioni e milioni di euro, preannuncio un esposto all’ANAC su quanto sta accadendo in provincia di Catanzaro, nonché un’interrogazione parlamentare affinché se ne interessino i ministeri competenti. In via prudenziale, ad ogni modo, mi permetto di suggerire al sindaco di Catanzaro di evitare di assumere atti potenzialmente illegittimi nella sua qualità di neopresidente, dei quali potrebbero essere chiamati a rispondere in via solidale tutti i sindaci che hanno deciso di aderire alla associazione."
"In particolare, - chiude la nota - lo invito a NON delegare nulla e non sottoscrivere col Dipartimento Ambiente della Regione Calabria alcun “apposito accordo di programma con il fine di delegare la Regione alla realizzazione” “delle prime importanti gare di ammodernamento degli impianti” “per le quali “sono state individuate le necessarie risorse finanziarie, attingendo a risorse pubbliche” come quelle di cui si da atto nella DGR n. 562 del 30.12.2015. Gli appalti derivanti dallo stanziamento di 37 milioni di euro, quasi tutti di fondi CIPE, destinati all’impianto del comune di Alli devono essere gestiti dal legittimo ente gestore dell’ATO e non dal Dipartimento Ambiente della Regione Calabria. In mancanza, mi attiverei nuovamente ai massimi livelli istituzionali”