Mangone (Anpa), lettera aperta al Presidente Oliverio

Calabria Attualità
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Riceviamo e pubblichiamo

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Egr. presidente, La ringrazio per l’invito a partecipare all’incontro con il ministro dell’agricoltura Martina. Purtroppo, ho dovuto constatare che l’ANPA non è stata inserita tra le organizzazioni agricole deputate ad intervenire.

Avrei voluto anch’io sottolineare le importanti scelte compiute per l’elaborazione del PSR 2014-2020 che come ANPA abbiamo sollecitato e condiviso: soggetti beneficiari che siano agricoltori professionali, dematerializzazione, semplificazione, qualità, filiere, giovani ecc. Mi sarebbe ancor di più piaciuto rimarcare il valore strategico che assume la scommessa dell’automaticità della formazione delle graduatorie delle aziende ammesse a finanziamento che, a seguito dei bandi, si comporranno in base ai punteggi previsti dai criteri di selezione delle misure.

Le scelte e le scommesse, però, non si attueranno in maniera automatica e scontata. Occorre dare un forte impulso alla macchina organizzativa regionale e a tutti gli enti coinvolti. In questo contesto uno degli ostacoli da rimuovere è quello dei tempi lunghissimi che impiegano i vari enti preposti a rilasciare le varie autorizzazioni (ambientali, paesaggistiche, ecc.) per l’attuazione dei progetti d’investimento. In sostanza, si tratta di recuperare subito, complessivamente, l'efficienza e l’efficacia che la situazione richiede.

Mi sarebbe piaciuto, inoltre, poter ringraziare il Ministro per i provvedimenti assunti in favore dell’agricoltura, soprattutto per il settore zootecnico e olivicolo.

Avrei, però, evidenziato anche il fatto che la zootecnia in Calabria versa in una situazione drammatica a causa delle malattie (brucellosi, leucosi, bleu tongue, vescicolare suina ecc.) che il costosissimo sistema sanitario regionale non riesce a debellare per l’incapacità’, la mancanza di efficienza e l’impreparazione che lo caratterizzano nella realizzazione delle azioni necessarie, a partire dai piani di vaccinazione degli animali.

Una crisi pesantissima che gli allevatori vivono sulla loro pelle e che viene sottaciuta grazie alla mancata pubblicazione dei dati da parte dei vertici del Dipartimento Tutela della Salute, relativi alla griglia di Valutazione dell’Adempimento di Mantenimento dell’Erogazione dei LEA (Livelli Essenziali Assistenza) con gli indicatori, per la parte veterinaria, relativi agli anni dal 2012 in poi. La pubblicazione dei dati LEA è obbligatoria ed è necessaria per conoscere, con l’ufficialità che la delicata situazione richiede, la percentuale dei controlli realmente effettuati. Per la pubblicazione di questi dati, l’ANPA ha chiesto, da tanti mesi, senza successo, il suo autorevole intervento.

Avrei, infine, voluto ringraziare il Ministro per l’avvenuta approvazione del piano olivicolo nazionale, dopo tanti anni di disattenzione.

Ora, però, non si può perdere tempo prezioso. Ribadisco, pertanto, la richiesta di convocare un incontro di tutti i soggetti della filiera per avviare il confronto sulle azioni da mettere in campo per migliorare ulteriormente la qualità del nostro olio e per aumentare le superfici coltivate.

Mi auguro che l’incontro venga convocato e che all’ANPA, sia riconosciuto il diritto di partecipare per portare il suo contributo, a nome degli oltre 10 mila produttori che essa rappresenta.

A Lei, Presidente, chiedo di porre rimedio all’inconcepibile, antidemocratico atteggiamento della regione nei confronti dell’ANPA.

Come lei sa, l’ANPA è un’organizzazione agricola che, a seguito della sentenza del TAR Calabria n.752/2012, e dell’istruttoria compiuta dal dipartimento agricoltura della regione, è stata riconosciuta “organizzazione agricola maggiormente rappresentativa” e, pertanto, ha il diritto di essere invitata ai tavoli regionali, così’ come avviene a livello nazionale per tutti i tavoli della filiera agroalimentare, istituiti presso il ministero.

Il motivo per il quale l’ANPA non viene invitata, ormai, è veramente ridicolo e non fa onore né a Lei né alla regione. Si tratta del fatto che essa non fa parte del CNEL. Nel merito, Le preciso che l’ANPA non ha mai richiesto di entrare nel CNEL e che ne ha sempre evidenziato l’inutilità e contestato l’inefficienza e lo spreco di risorse. Oggi che i fatti ci hanno dato ragione, visto lo scioglimento previsto dalla riforma costituzionale, mi verrebbe da dire che “Errare è umano, perseverare è diabolico”.