Un altro “piccolo” arsenale scoperto nella Locride, 62enne ai domiciliari

Reggio Calabria Cronaca

Continuano senza sosta i servizi di controllo straordinario del territorio disposti dal Gruppo Carabinieri di Locri, finalizzati alla repressione dei reati attinenti le armi e gli stupefacenti, effettuati con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato Carabinieri “Cacciatori” di Vibo Valentia.


Dopo una serie di controlli e perquisizioni eseguite nei confronti di pregiudicati ritenuti inseriti nelle cosche locali di ‘ndrangheta, e numerosissimi rastrellamenti in aree “sensibili” dell’intero comprensorio locrideo, in particolare nella zona della vallata dell’Allaro, i Carabinieri dii Caulonia hanno arrestato in flagranza per detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo, munizioni e ricettazione, un 62enne del posto e denunciato il figlio 31enne per concorso negli stessi reati.

Eseguita una perquisizione presso l’abitazione dell’uomo sono state difatti ritrovate diverse armi tra cui due fucili retrocarica monocanna (uno dei quali, con relativa ottica, rubato nel 2012 a Capriata d’Orba (AL); due caricatori per pistola; sette fucili monocanna ad avancarica; sei baionette; una pistola monocanna ad avancarica e priva di matricola; due pistole a doppia canna ad avancarica, prive di matricole; numerosissime cartucce per pistola e fucile di vario calibro e circa 3 kg di ogive.

Estesa poi la perquisizione ad un terreno di proprietà sempre del 62enne sono uscite fuori altre due pistole, di cui una revolver; otto caricatori per pistola di vario calibro; 1400 cartucce e proiettili di vario calibro ed in un bidone in alluminio nascosto in una struttura rurale, 60 cartucce e proiettili di vario calibro e oltre 200 grammi di polvere da sparo.

Il tutto, che era in ottimo stato di conservazione, è stato sequestrato in attesa di ulteriori accertamenti che verranno disposti dall’Autorità Giudiziaria di Locri, mentre l’arrestato è stato sottoposto ai domiciliari.

Giovedì scorso, un'altra importante scoperta dei militari di Locri che nella zona di Platì, in vallata “Bonamico”, che avevano ritrovato altre e numerosi armi oltre che droga, tra cui canapa indiana, eroina e cocaina.


DIRITTO DI REPLICA. I legali: nessun collegamento con “sodalizi mafiosi”

15:05 | “La Procura di Locri, dalla circostanza riscontrata dai militari dell'Arma, non ha rilevato alcun elemento riconducibile "a sodalizi mafiosi" mai, invero, emersi e proprio stamane il Giudice investito della questione ha revocato gli arresti domiciliari non ritenendo sussistente a suo carico alcun elemento di pericolosità. La procura di Locri allo stato ha ritenuto non doversi procedere nei confronti del figlio estraneo completamente ad ogni vicenda”. È quanto fanno sapere gli avvocati di fiducia del 62enne e del figlio.