I consorzi di bonifica plaudono Trematerrra per le dichiarazioni sui forestali
L'Urbi Calabria, a nome dei Consorzi di Bonifica, saluta con grande favore le affermazioni dell'Assessore regionale all'Agricoltura, On Michele Trematerra, sul tema degli Operai idraulico forestali. È da tempo certificabile che i Consorzi di Bonifica pensano che “i forestali” siano la risorsa per una concreta azione di contenimento del dissesto idrogeologico e tutela del territorio. Fa benissimo l'Assessore a richiamare ad un cambio di marcia culturale. Noi lo sosteniamo da lungo tempo con le stesse tesi che ci portarono a concertare l'articolo 6 ter della legge Regionale n 7 del 2 maggio 2001. Tale norma non è stata mai applicata. Se fosse stata applicata, probabilmente non si sarebbe acuita, anche a livello nazionale, la dannosa immagine di un esercito assistito che costava troppo, addirittura di un inutile fardello sulle casse dei contribuenti. La norma in questione prevedeva l'utilizzo degli operai idraulico forestali, da parte dell'Afor, su tutto il territorio appartenente al patrimonio indispensabile regionale; da parte dei Consorzi di Bonifica, per tutti gli interventi ricadenti nei loro comprensori; e da parte delle Comunità Montane nei territori di loro pertinenza. C'è di più: l'articolo 11 della Legge Regionale 11 del 2003 chiarisce meglio la questione: “... la Regione, con delibera della Giunta Regionale che ne fissa le modalità, assegna ai Consorzi tutti i lavoratori idraulico-forestali operanti nei rispettivi comprensori...”, ed ancora in un altro passaggio, “...detti lavoratori sono incorporati con le qualifiche possedute come operai del “Presidio Ambientale” dei Consorzi di Bonifica e possono essere impiegati anche per la realizzazione di azioni di comune interesse con gli Enti Locali...” La mancata applicazione di queste leggi e la sempre maggiore moltiplicazione di enti e funzioni nella gestione di questo fantastico esercito ha avuto, tra gli altri, due effetti devastanti: la precipitazione notevolissima dei fenomeni di dissesto (con un territorio che frana appena piove per più di 24 ore) e l'appiattimento su una posizione di difesa dell'intera categoria che forse è più grave del primo. Tutti, forse anche noi Consorzi a volte negli ultimi tempi, siamo troppo spesso partiti da posizioni da “vertenza” di lavoratori che faticavano a ricevere lo stipendio piuttosto che da veri ed unici bracci armati di grandissima professionalità nella dura lotta della tutela del territorio che, come sostiene l'Assessore Trematerra, è l'unica vera risorsa dei cittadini innanzitutto e di tutte le attività produttive a cominciare dal comparto agricolo. Raccogliamo l'invito dell'Assessore a ragionare in questi termini come uno degli enti che, assieme agli altri interessati, possa tracciare una unica e coerente pianta attuativa dell'utilizzo di questa risorsa che può e deve divenire presupposto di un reale progetto di rilancio dell'economia culturale ed ambientale dei nostri territori. È stato un ottimo punto di inizio la richiamata degli operai idraulico forestali in cassa integrazione: ora vi è la necessità di passare ad una gestione che eviti raddoppi e sottoutilizzi con la possibilità di ridurre spese generali che fino ad ora sono state inevitabilmente parcellizzate: basti pensare che la quasi totalità degli interventi forestali degli ultimi 10 anni sono stati effettuati in regime di emergenza e quasi mai di vera prevenzione dei fenomeni di dissesto. “La ricetta sarebbe dunque semplice.” -dichiara Grazioso Manno Presidente dell'Urbi Calabria- “Basterebbe applicare leggi e norme vigenti per iniziare ad impiegare a pieno regime questo fantastico esercito con immediati benefici ambientali e risvolti, in termini di efficenza ed economicità che zittirebbero, in un sol colpo, il peggiore dei detrattori”.