Barbanti: “Dotare la Regione di un organo di consulenza nella programmazione sanitaria”

Calabria Salute

“Nel processo di riorganizzazione annunciato del dipartimento sanità il Presidente Oliverio valuti la necessità di dotare la regione di un organismo tecnico consultivo, che in altre Regioni si chiama Consiglio sanitario regionale, con lo scopo di un ampio coinvolgimento e con l’obiettivo di fornire consulenza nella organizzazione e programmazione sanitaria” è la proposta di Sebastiano Barbanti deputato.

“La mancanza di un organismo tecnico regionale è alla base delle programmazioni inadeguate della precedente amministrazione regionale e dell’attuale struttura commissariale che, pur avendo previsto la nomina di commissioni tecniche nella predisposizione delle reti ospedaliere tempo dipendenti e del sistema trasfusionale regionale, ha continuato e continua a prender decisioni non supportate da motivazioni tecniche. Con la conseguenza che si determinano hub di reti tempo dipendenti in Ospedale che non è autorizzato al trattamento specifico.

“E anche con la conseguenza che si decide la chiusura di Servizi Trasfusionali in ospedali di I livello non prevedibile in base alle indicazioni del decreto 70/2015. La conseguenza è stata che l’attuazione delle norme contenute nel Piano di Rientro non ha portato in Calabria i risultati sperati. Il processo di riorganizzazione territoriale e di riconversione della rete ospedaliera avrebbe dovuto eliminare le sovrapposizioni, le duplicazioni ed, invece, sono state disattivate strutture funzionanti e reparti sostenuti da provate professionalità tecniche e mediche senza alcuna modalità di ascolto efficace in cui esprimere le motivazioni oggettive.

“Con la conseguenza di produrre un peggioramento dell’assistenza sanitaria con i Cittadini costretti a rivolgersi fuori Regione come dimostrato dall’incremento della spesa per mobilità. Oltre alla evidente motivazione tecnica, vi deve essere la decisione tutta politica, di stabilire un nuovo livello di partecipazione dei Cittadini, che, direttamente o attraverso le associazioni, le amministrazioni comunali, i sindacati, gli operatori sanitari, devono sapere cosa si propone e perché. I Cittadini devono poter consultare ed intervenire nel merito di una prima programmazione tecnica e prima dei decreti. Questo il segnale di discontinuità che dobbiamo offrire ai Cittadini. La sfida di una politica regionale credibile è quella di usare i tagli per costruire un modello di sanità efficiente in tutti i territori, partecipato, vicino ai Cittadini e con i Cittadini”.