Sbarco a Reggio Calabria, individuati i due presunti scafisti
Gli uomini della squadra mobile di Reggio Calabria hanno tratto in arresto due cittadini extracomunitari, H.A., di 25 anni, e H.G., di 35, entrambi di origine egiziana. I due sono ritenuti gli scafisti dell'imbarcazione sulla quale viaggiavano i migranti sbarcati al porto reggino nella mattinata del 24 giugno, dopo essere stati soccorsi in mare da tre motovedette della Capitaneria di Porto e da una nave della Guardia di Finanza al largo di Capo Spartivento.
La Direzione Distrettuale Antimafia ha contestato ai due presunti scafisti i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina con le aggravanti derivanti dall'aver consentito l'ingresso in Italia di più di cinque persone, di aver esposto le persone trasportate a pericolosi vita, di aver sottoposto le persone a trattamento inumano, di aver commesso il fatto allo scopo di trarre profitto.
Dalla ricostruzione fatta dagli inquirenti sarebbe emerso che i migranti, che erano a bordo dei un barcone in legno, arrugginito e recante su di un lato la scritta "Allah", dopo aver pagato una somma di denaro pari a circa 2.500 dollari americani agli organizzatori del viaggio, sono partiti dal Alessandria d'Egitto circa 8 giorni prima di essere soccorsi, viaggiando per diversi giorni e cambiando più imbarcazioni durante la traversata. Il tutto, con insufficienti scorte di cibo ed acqua ed in precarie condizioni igienico-sanitarie.
Nel corso delle attività di indagine, inoltre, è stato sequestrato denaro di diverse valute ed altro materiale ritenuto utile per il prosieguo delle indagini, al fine di identificare gli organizzatori, i finanziatori e gli altri complici del traffico di esseri umani.