Tansi: “Protezione civile impegnata sul versante migranti”
La Protezione Civile calabrese è impegnata h24 in attività di supporto alle prefetture nella gestione dell'emergenza legata ai continui sbarchi di migranti nei porti calabresi. Lo dice all'Agi il responsabile, Carlo Tansi.
Geologo ricercatore del Cnr, Tansi è da sei mesi alla guida delle strutture regionali, affidategli dal governatore Mario Oliverio. Sono centinaia i profughi soccorsi in mare da unità navali della Marina Militare o della Guardia Costiera che ogni giorno sbarcano negli scali calabresi e la Protezione Civile regionale fa la sua parte, pur non avendo competenze dirette.
"La gestione dei profughi - precisa - non è di nostra competenza, ma del ministero dell'Interno. La regione non ha una responsabilita' diretta in materia, tuttavia ci siamo prestati per un fatto strettamente umanitario. Interveniamo in aiuto delle prefetture, direttamente con le nostre strutture logistiche, attraverso le associazoni di volontariato, sul versante dell'assistenza sanitaria". Non c'è, puntualizza il capo della Protezione Civile calabrese, un'emergenza dal punto di vista sanitario. "Questo - spiega - grazie al coinvolgimento dei volontari, che mettono a disposizione le attrezzature necessarie per i primi trattamenti. Si tratta di docce attrezzate che consentono la disinfestazione attraverso un trattamento anti scabbia e anti malaria. E' una fase di primo soccorso che consente la decontaminazione a scopo preventivo, anche se i casi rilevati - tiene a precisare Tansi - sono pochissimi". Un sistema che, secondo il capo della Protezione Civile calabrese, ha anche consentito un risparmio notevole di risorse. "Basti considerare - dice - che, ad esempio a Reggio, nel cui porto si verifica la maggior parte degli sbarchi di migranti, le persone in stato di salute precario venivano assistite in strutture sanitarie pubbliche o private, con grande dispendio di soldi. Grazie al volontariato, che dispone di indumenti pronti per l'uso ed attrezzature adeguate, i costi sono stati drasticamente abbattuti, considerato che alle associazioni vanno solo dei rimborsi per le spese sostenute in occasione delle missioni, ad esmpio per il trasporto e per il vitto degli operatori".
La Regione Calabria allestirà una nuova tendopoli capace di ospitare 500 persone a San Ferdinando, il centro del Reggino vicino a Rosarno che ospita centinaia di braccianti stranieri impegnati nella raccolta degli agrumi in tutta la piana di Gioia Tauro. Lo dice all'Agi il capo della Protezione Civile regionale, Carlo Tansi. "La tendopoli attuale, che può ospitare 700 persone - spiega - sarà smantellata. La nuova ne ospiterà 500, ma in condizioni migliori. Naturalmente le tende non sono la soluzione definitiva, che potra' venire solo attraverso altri tipi di intervento". Stamane funzionari della Protezione Civile sono stati a San Ferdinando per un sopralluogo al fine di organizzare l'allestimento del nuovo campo. L'8 giugno scorso nel piccolo comune del Reggino si erano vissiti momenti di grandissima tensione, in seguito all'aggressione subita da due Carabinieri, intervenuti per sedare una lite, ad opera di un immigrato. Uno dei militari, rimasto ferito, aveva sparato uccidendo l'aggressore. Sei anni fa le centinaia di extracomunitari impegnati nella campagna agrumaria avevano dato vita, per le vie di Rosarno, ad una vera e propria guerriglia urbana, impegnando le fozre dell'ordine per un'intera notte. E' stato stimato che sono almeno 3.000 le persone, in gran parte provenienti dall'Africa, impegnate ogni anno nella raccolta delle arance nella piana di Gioia Tauro durante il periodo invernale.