Oltre 500 mediazioni dalla Camera di Commercio di Vibo Valentia in cinque anni
L’accertamento giudiziale dei diritti spesso rappresenta per imprese e cittadini un problema sia in termini di tempi -di solito molto lunghi- che di costi -particolarmente gravosi; una combinazione che rischia di pregiudicare l’effettiva tutela di diritti e posizioni e che, in campo economico può alterare il sistema di libera concorrenza e il libero mercato.
In tema di semplificazione amministrativa, l’istituto della mediazione, alternativo al processo civile e in alcuni casi necessariamente propedeutico a questo, assicura la soluzione extragiudiziale delle controversie relativamente a diritti disponibili, con soluzioni condivise tra le parti, tempi rapidi e certi e costi contenuti.
Di questo si è parlato ieri alla Camera di Commercio di Vibo Valentia nel corso del convegno “La mediazione in Italia–il ruolo della Magistratura” organizzato dall’Ente proprio con l’obiettivo di sviluppare la cultura della Mediazione, chiamando a confronto sull’argomento autorevoli relatori, magistrati, avvocati, commercialisti, mediatori
I lavori moderati da Antonio De Matteis, avvocato, sono stati aperti da Donatella Romeo, Segretario Generale della Camera di Commercio di Vibo Valentia, che ha ricordato il ruolo attivo del sistema camerale nello sviluppo della mediazione in Italia e l’impegno dell’Ente camerale vibonese, guidato dal presidente Michele Lico, a promuovere servizi efficienti, favorendo la formazione e l’aggiornamento continuo dei mediatori per rendere la mediazione sempre più diffusa, accessibile e ed efficace.
Delle differenze tra mediazione demandata e obbligatoria ha parlato Francesca Cuomo Ulloa, avvocato e mediatrice, convinta che una controversia che si chiude con una mediazione ha maggiori possibilità di stabilire e consolidare nel tempo rapporti pacifici tra le parti, perché basata sul dialogo tra le stesse e su soluzioni condivise.
Orsola Arianna, mediatrice e membro del “Gruppo mediazione” dell’Osservatorio sulla Giustizia Civile di Milano, ha affrontato il tema delle pratiche virtuose in materia, così come anche dell’uso a volte distorto della mediazione.
Giuseppe Cricenti, Consigliere della Corte di Cassazione e Professore associato di Diritto privato dell’Università di Roma, ha invece affrontato il problema del rapporto tra mediazione e giustizia ordinaria.
In particolare Cricenti ha lamentato il mancato decollo della mediazione a causa di una serie di ragioni sia normative che culturali. Secondo il consigliere la privatizzazione della giustizia, oggi tabù e pregiudizio culturale tutto italiano, potrebbe invece essere la soluzione ad una parte dei problemi della stessa, in termini di effettivo risparmio di tempi e di costi per cittadini e imprese, perché così ai giudici ordinari sarebbero rimandate solo le materie più importanti e tecnicamente più complesse.
Ornella Ortona, funzionario della Camera di Commercio di Vibo Valentia, ha evidenziato l’esperienza positiva dell’ente che in cinque anni, dall’istituzione nel 2011 dell’Organismo di Mediazione, ha gestito più di 500 mediazioni, grazie all’organizzazione efficiente del servizio interno e alla collaborazione proficua con i mediatori, per i quali, ha sottolineato, è importante la formazione continua così come pure la specializzazione su particolari materie.
Al termine è stato aperto il dibattito con il pubblico di professionisti per un confronto più diretto sulle tematiche oggetto dell’incontro.