Tagli alle province calabresi per 55 milioni di euro, l’Upi chiede confronto con la Regione
La relazione di Enzo Bruno, Presidente dell'UPI Calabria, nella riunione appositamente convocata, presenti i Presidenti ed i Direttori Generali delle Province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, ha evidenziato la condizione drammatica nella quale si troveranno le Province Calabresi se agli ulteriori tagli di oltre 55 milioni di euro, previsti dal recente decreto legge n. 113/2016, fossero confermati in sede di conversione in legge.
La impossibilità materiale di predisporre ed approvare entro il 31 luglio i bilanci di previsione 2016 avrebbe come prima conseguenza il dissesto finanziario indotto delle nuove Aree Vaste e quindi l'impossibilità di garantire sia la corretta manutenzione delle strade provinciali (oltre 7.000 chilometri) con il taglio erba ed il rifacimento del manto stradale, condizione che mentre pregiudica la sicurezza e la incolumità dei cittadini, mette a rischio di "delitto stradale" la responsabilità dei dirigenti, sia la sicurezza strutturale e funzionale degli oltre 200 edifici scolastici superiori di competenza provinciale alla riapertura dell'anno scolastico, non potendo più essere garantita come in passato la sicurezza e la agibilità agli oltre 100.000 studenti delle scuole secondarie.
La carenza di sufficienti risorse finanziarie per le spese incomprimibili determinerà gravi ripercussioni anche nei confronti dei Comuni, con particolare riferimento a quelli di piccole dimensioni, che non potranno più utilizzare la rete di solidarietà istituzionale finora garantita dalle Province, né tanto poco si potrà dare continuità e garanzia a servizi ai cittadini non più "fondamentali" quali quelli dedicati alla cultura ed al tempo libero.
L'Assemblea dell'UPI Calabrese, all'unanimità, ha altresì evidenziato la completa assenza di interlocuzione con la Regione Calabria che, a fronte della legge Delrio che prevede per le Regioni la gestione diretta o delegata delle funzioni non più fondamentali per le Province, da oltre 2 anni non riesce a legiferare in materia, lasciando alle Provincie, a garanzia dei livelli occupazionali e dei servizi essenziali da erogare agli utenti ed alle aziende calabresi, il compito improprio di anticipare costi di gestione e costi di personale non più sostenibili, perché non previsti dalla legge e non imputabili a bilancio.
L'UPI Calabria, inoltre, in merito alla individuazione dei beni e delle risorse strumentali e finanziarie da trasferire alla Regione Calabria in applicazione della legge Delrio, del DPCM 26.09.2014 e della legge regionale n. 14/2015, esprime un giudizio fortemente negativo sulla circolare del 20.06.2016, prot. 197565, predisposta dai Dipartimenti Regionali, Bilancio-Patrimonio e Organizzazione-Personale, in materia di criteri e modalità applicative dei trasferimenti da effettuare.
Infatti, nel merito, aldilà delle interpretazioni unilaterali e di comodo della normativa di riferimento, l'UPI Calabria denuncia l'inaccettabilità di criteri e modalità improponibili, fissate in termini autoritari/gerarchici da parte di Dirigenti Generali Reggenti che non avrebbero titolo in assenza di una preventiva discussione e condivisione di tali criteri in sede di Osservatorio Regionale appositamente costituito.
A tale proposito i Presidenti delle Provincie di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia (Reggio Calabria è già Area Metropolitana con specifica legislazione nazionale e regionale) ribadiscono la necessità e l'urgenza di un incontro con il Presidente della Giunta Regionale con il quale, tra l'altro, condividere e definire criteri operativi e modalità applicative delle competenze e delle funzioni fondamentali e non fondamentali delle nuove Aree Vaste, alla luce della legge Delrio e della legge regionale n.14/2015, oltre che i tempi e le modalità operative utili a garantire la continuità dei servizi ai cittadini, uniformi sul territorio regionale per il trasferimento dei beni e delle risorse strumentali e finanziarie.
La drammaticità della situazione finanziaria ed organizzativa conseguente ai tagli previsti dal citato decreto legge n. 113/2016, a parere del Presidente dell’UPI Calabria, Enzo Bruno, impedisce di fatto l’attuazione della riforma prevista dalla legge Delrio e rischia di creare una crisi istituzionale nei rapporti tra Governo, Parlamento ed Autonomie Locali, in quanto non sarebbe più possibile garantire pari diritti costituzionali ai cittadini delle diverse comunità locali.
La mancata erogazione dei servizi per le funzioni fondamentali, se non sarà modificata sostanzialmente la filosofia dei tagli finanziari indiscriminati, non potrà essere addossata alla responsabilità degli amministratori locali, finora impegnati a titolo esclusivamente gratuito a gestire il Governo delle Aree Vaste, ma rimane esclusivamente in capo alla responsabilità di scelte dei tagli centralistici delle risorse delle Province con il recondito scopo di eliminarne la sopravvivenza e con l’ulteriore, pesante aggravio di responsabilità per quanto riguarda la garanzia dei livelli occupazionali e del pagamento degli stipendi dei dipendenti che ancora sono rimasti in servizio per assolvere alle quattro funzioni fondamentali definite dalla legge Delrio.
L’UPI Calabria, tramite tutti i Parlamentari calabresi già informati del rischio di default degli Enti intermedi, impegna gli stessi Parlamentari ed il Governo a modificare radicalmente, in sede di conversione in legge, il provvedimento legislativo che prevede tagli insostenibili per le Aree Vaste.
L’UPI Calabria chiede altresì alla Regione Calabria di attivare un intervento urgente nei confronti del Governo e del Parlamento a garanzia della sostenibilità funzionale e finanziaria delle Aree Vaste per come definite dalla legge Delrio ed a ridefinire con propria legge regionale le deleghe di competenza e le corrispettive risorse finanziarie.
L’UPI Calabria chiede infine ai Sindaci e ai Dirigenti Scolastici, per le rispettive competenze e rappresentanze, di condividere i contenuti della protesta finalizzata a modificare sostanzialmente la consistenza dei tagli finanziari già previsti dal decreto legge n. 113/2016, art. 8.
I Presidenti delle Province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, in assenza delle modifiche richieste e della conseguente certezza di una corretta possibilità di gestione delle funzioni fondamentali assegnate dalla legge alle Aree Vaste, si riservano di assumere le necessarie decisioni, anche rimettendo agli Organi competenti i relativi mandati di rappresentanza.