Nuovi strumenti per la lotta alla criminalità. Se n’è discusso a Crotone
L’evoluzione della criminalità organizzata e le nuove forme utiilizzate da magistratura e istituzioni per combatterla: di questo si è parlato nel dibattito promosso a Crotone dal presidenetd del consiglio provinciale, Benedetto Proto. Davvero d’eccezione il parterre degli ospiti dell’incontro, un parterre d’eccezione, con il pm della Dda di Catanzaro, Pierpaolo Bruni, del dirigente della squadra mobile di Reggio Calabria, Renato Cortese, ma anche di don Pino De Masi, prete antimafia, del giornalista Carlo Macrì, dello psichiatra napoletano Enzo Spatuzzo e dell’avvocato Alessandro Benedetti. Dopo i saluti istituzionali del promotore del convegno, Proto, del sindaco della città, Peppino Vallone, del presidente della giunta provinciale, Stanislao Zurlo e del prefetto di Crotone, Vincenzo Panico, che ha fornito un quadro d’insieme della presenza della criminalità organizzata nel territorio, sono iniziati gli interventi moderati dalla giornalista de La Stampa, Antonella Maciocchi. In particolare, Don Pino si è soffermato sulla antimafia del giorno prima, invitando i giovani ad essere la vera leva di cambiamento della società calabrese. Spatuzzo, autodefinitesi psichiatra di strada, ha posto l’attenzione sui vinti e sulla convenienza che questi soggetti arrivino a convincersi della convenienza di non sottostare alla mafia. Benedetti ha sottolineato la sua scelta di non difendere i mafiosi ma solo le loro vittime e gli ostacoli incontrati nella sua professione per tali motivi. Pier Paolo Bruni ha parlato della necessità di fare delle scelte nette, sia da parte dei cittadini che delle stesse istituzioni. Cortese, poi, facendo riferimento alla sua esperienza prima a Palermo poi a Reggio Calabria, ha posto l’accento sui risultati ottenuti contro la ndrangheta, anche grazie alle intercettazioni. Infine, Carlo Macrì ha invitato la magistratura ad innalzare il tiro delle indagini coinvolgendo anche ambienti vicini, come quelle delle forze dell’ordine. Presenti alla manifestazione autorità civili e militari, ma anche molti studenti; non a caso gli atti del convegno verranno pubblicati e distribuiti nelle scuole. La manifestazione si è conclusa con un omaggio allo scrittore Roberto Saviano.