Gioia Tauro. Mare inquinato, cittadini in campo per finanziare un monitoraggio
Si è tenuta a Gioia Tauro, nei pressi del Lungomare, la conferenza stampa di un gruppo di cittadini che partendo da un commento pubblicato sul social network Facebook, sul tema mare inquinato nella cittadina reggina, hanno deciso di mettersi in campo per il bene della città. L’intento è quello di evitare polemiche sterili sui social e cercare, invece, di dare un contributo effettivo per comprendere realmente cosa stia accadendo al proprio mare.
La posizione intrapresa dal gruppo, precisano gli stessi cittadini, non ha alcun colore politico e parte nelle proprie valutazioni senza alcuna diffidenza nei confronti dell’Amministrazione o dell’Arpacal. L’intenzione è quella di cogliere l’occasione per aver “maggiore chiarezza, per noi, per i nostri cari e per la nostra amata città” afferma Salvatore Allera, aggiungendo che “per questo ci siamo affidati anche a Carmela Centorrino che, a differenza di molti di noi, ha un bagaglio culturale e ambientale di spessore”.
Grazie all’apporto di Centorrino il gruppo si è così potuto rapportare con l’Osservatorio ambientale diritto per la vita che da tempo si batte in campagne ambientali e di monitoraggio delle acque nella zona ionica. L’obiettivo principale del gruppo di Gioiesi è quello di organizzare una raccolta fondi da utilizzare poi per una fase di maggiore campionamento delle acque. Saranno così allestiti dei banchetti presso il lungomare dove, con l’appoggio dell’Osservatorio, si effettuerà la raccolta di fondi per il campionamento.
Il gruppo è composto da Salvatore Allera, Carmela e Federica Centorrino, Rinaldo Ranieri, Francesca Guerrisi, Giuseppe Camiciotto, Russo Enzo, Lina Maiolo e Linda Musumeci.